(Roma, 9 novembre 2023) – Gli scienziati di Copernicus Climate Change Service (C3s) – il programma di osservazione della Terra dell’Unione europea, dedicato a monitorare il nostro pianeta e il suo ambiente a beneficio di tutti i cittadini europei – hanno osservato che il mese appena trascorso è stato l’ottobre più caldo mai registrato a livello globale, con temperature di + 1,7°C rispetto alla media di ottobre del periodo preindustriale, compreso tra il 1850 e il 1900.

Copernicus ha anche registrato il fatto che la temperatura media globale tra gennaio e ottobre 2023 è stata la più alta mai registrata, 1,43°C al di sopra della media preindustriale, battendo la media decennale del 2016 – anno detentore del record per l’anno più caldo – di 0,10°C.

Ma le cattive notizie purtroppo non finiscono qui, perché secondo gli stessi scienziati: “Possiamo dire quasi con certezza che il 2023 sarà l’anno più caldo mai registrato” e che “il senso dell’urgenza di intraprendere un’azione ambiziosa sul clima in vista della Cop28 – che si terrà a Dubai dal 30 novembre al 12 dicembre prossimi – non è mai stata così forte”.

A questo bisogna accompagnare le conclusioni di un rapporto delle Nazioni unite appena presentato. Secondo il Production Gap Report 2023 del Programma per l’ambiente dell’Onu, i produttori mondiali di combustibili fossili stanno pianificando espansioni che farebbero raddoppiare il bilancio del carbonio del pianeta. Gli esperti hanno definito “follia” i piani che “mettono in discussione il futuro dell’umanità”.

«I piani energetici dei Petro-Stati contraddicono le loro politiche e i loro impegni sul clima», ha spiegato il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres. «I piani porterebbero nel 2030 a una produzione del 460% in più di carbone, dell’83% in più di gas e del 29% in più di petrolio rispetto a quanto sarebbe possibile bruciare se l’aumento della temperatura globale fosse mantenuto entro l’1,5°C concordato a livello internazionale. I piani produrrebbero anche il 69% in più di combustibili fossili rispetto a quanto compatibile con l’obiettivo più rischioso di 2°C».

In altre parole, ha specificato Guterres, i governi stanno letteralmente raddoppiando la produzione di combustibili fossili: «Ciò significa doppi problemi per le persone e il pianeta. Non possiamo affrontare la catastrofe climatica senza affrontarne la causa principale: la dipendenza dai combustibili fossili. Le emissioni di combustibili fossili stanno già causando un caos climatico che sta devastando vite e mezzi di sussistenza, e siamo sulla buona strada per fare molto peggio».

Non va affatto bene. Occorre rimettere il tema della lotta al riscaldamento globale del pianeta al centro dell’azione politica nazionale e internazionale, e lavorare insieme affinché si cambi rotta.

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CLIMA, COPERNICUS: “Ottobre 2023, il più caldo di sempre a livello globale”
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