(Roma, 27 ottobre 2021) – Il Mare Nostrum e la Sicilia, colpita ieri dal ‘Medicane‘ che con le sue raffiche di vento e piogge torrenziali ha ferocemente inondato Catania, “sono già entrati nel nuovo mondo stravolto dal riscaldamento globale? Il cambiamento climatico ha già innescato trasformazioni rilevanti nel Mediterraneo e in Sicilia?

Sono alcune delle domande più puntuali dell’intervista, pubblicata oggi sul Corriere della Sera, che il giornalista Giovanni Caprara rivolge ad Antonio Navarra, presidente del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici e professore di meteorologia e oceanografia all’Università di Bologna.

Perentorie le risposte dello scienziato: “Certamente: i cambiamenti climatici sono già visibili e misurabili con effetti moltiplicatori nei territori colpiti. E la Sicilia è al centro di questi mutamenti. […] Tutta l’area mediterranea è già un hot spot, un macchia calda della geografia. Ora stiamo cercando di capire se con il cambiamento climatico questi fenomeni diventeranno ancora più intensi. Non disponiamo ancora di risultati definitivi ma siamo impegnati a decifrare gli elementi più critici. Certo la Sicilia per la sua posizione subisce già importnti effetti negativi”.

[…] “L’effetto principale è l’aumento della temperatura e dei conseguenti fenomeni estremi. L’isola è una delle regioni più sensibili; anche se nella realtà questa alterazione riguarda tutto il Mediterraneo, che si trova in una condizione di frontiera.”[…]“Il Mediterraneo si è riscaldato nella media del riscaldamento globale; anzi un po’ di più. Quindi il cambiamento climatico ha già provocato uno spostamento verso Nord delle condizioni prima esistenti a Sud con un vero inglobamento nell’area subtropicale.

Qui sotto l’intervista completa

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AMBIENTE, CRISI CLIMATICA: “Tutta l’area mediterranea è già un hot spot, una macchia calda della geofrafia”