(Roma, 18 giugno 2020) – Si è conclusa ieri, con la pubblicazione del Report finale, “Survey nazionale sul contagio Covid-19 nelle strutture residenziali sociosanitarie”,l’indagine condotta dall’Istituto Superiore della Sanità in collaborazione con il Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale sul contagio Covid-19 nelle RSA.

Complessivamente hanno risposto al questionario, composto da 29 domande, 1.356 strutture, pari al 41,3% di quelle contattate (3.292, il 96% del totale di 3.417 – distribuite in modo rappresentativo in tutto il territorio nazionale) che hanno riportato dati riferiti al periodo dal 1 febbraio al 30 aprile 2020.

La lettura del Report è il racconto di un dramma fatto di oltre 9mila morti nelle RSA, di ritardi, di mancanze sanitarie, strutturali, di personale inadeguato perché mal formato a gestire un’emergenza sanitaria di tale portata, di scarsità di informazioni ricevute circa le procedure da svolgere per contenere l’infezione. Elementi a cui vanno aggiunte a livello politico, nel caso specifico della Lombardia, le scelte e le delibere profondamente sbagliate adottate dalla giunta lombarda che hanno messo in luce l’enorme falla dell’assistenza territoriale nella sanità lombarda e lasciato troppe cicatrici di sofferenza nelle vite di chi ha perso in solitudine i propri cari.

Qui sotto riporto una sintesi dei dati più rilevanti del rapporto conclusivo dell’Iss, la cui versione integrale potete scaricare qui.

L’indagine è stata avviata a partire dal 24 marzo 2020. I dati riferiti dalle strutture residenziali e sociosanitarie (Rsa) sono relativi al periodo 1 febbraio – 30 aprile 2020.

DECESSI Su 9.154 soggetti deceduti, 680 erano risultati positivi al tampone e 3.092 avevano presentato sintomi simil-influenzali pari a circa il 41,2%, con il 7,4% del totale dei decessi con riscontro di infezione da SARS-CoV-2 e il 33,8% con sintomi simil-influenzali a cui non è stato effettuato il tampone. Il picco dei decessi è stato riscontrato nel periodo 16-31 marzo.

Il tasso di mortalità considerando i decessi di residenti con sintomi simil-influenzali, è del 3,1%, ma incrementa fino al 6,5% in Lombardia. Qui, in Lombardia i decessi totali nelle Rsa che hanno risposto al questionario (292 strutture su 678 pari al 43,1%) sono stati nel periodo considerato 3.793 di cui 281 (7,4% sul totale) positivi e 1.807 (47,6% del totale) con sintomi; in Piemonte 1.658 decessi con 161 (9,7%) positivi e 410 (24,7%) con sintomi; in Veneto 1.136 decessi con 38 (3,3%) positivi e 180 (15,8%) con sintomi; in Toscana 640 decessi totali di cui 36 (5,6%) positivi a Covid e 154 (24,1%) con sintomi; in Emilia Romagna 639 decessi totali nelle Rsa che hanno risposto all’indagine Iss (il 46%) con 81 (12,7%) positivi e 265 (41,5%) con sintomi.

CARATTERISTICHE STRUTTURE In merito alle caratteristiche delle strutture in media sono risultati presenti 2,5 medici, 8,5 infermieri e 31,7 operatori socio-sanitari per struttura. Circa l’11% delle strutture ha dichiarato di non avere medici in attività nella struttura fra le figure professionali coinvolte nell’assistenza. Complessivamente, considerando le tre figure professionali, sono presenti mediamente 42,4 operatori per struttura. Mediamente sono stati riportati 74,8 posti letto per struttura, con un range da 8 a 667 posti letto. Le 1.356 strutture hanno riportato un totale di 9.7521 residenti alla data del 1 febbraio 2020, con una media di 72 residenti per struttura (range 7-632). I decessi totali sono stati 9154, di questi 680 positivi al tampone e 3092 con manifestazioni simil-influenzali senza tampone.

DIFFICOLTA’ RISCONTRATE L’indagine Iss-Garante ha anche preso in considerazione le difficoltà riscontrate: nelle 1.259 strutture che hanno risposto alla domanda, 972 (77,2%) hanno riportato al momento del completamento del questionario la mancanza di dispositivi di protezione individuale, mentre 263 (20,9%) hanno riportato una scarsità di informazioni ricevute circa le procedure da svolgere per contenere l’infezione. Inoltre, 123 (9,8%) strutture segnalano una mancanza di farmaci, 425 (33,8%) l’assenza di personale sanitario e 157 (12,5%) difficoltà nel trasferire i residenti affetti da Covid-19 in strutture ospedaliere. Infine, 330 strutture (26,2%) dichiarano di avere difficoltà nell’isolamento dei residenti affetti da Covid-19 e 282 hanno indicato l’impossibilità nel far eseguire i tamponi.

La maggior parte dei 1.356 questionari compilati provengono da Lombardia, Piemonte, Toscana, Veneto, ed Emilia Romagna.

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COVID-19, ISS: “RSA positivi al tampone 7,4% deceduti. 33,8% con sintomi. Totale di 41,2%. Il Report finale dell’indagine”
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