(Milano, 18 giugno 2020) – Nel pieno dell’emergenza sanitaria, medici, infermieri e operatori sanitari avevano risposto all’appello di Regione Lombardia accorrendo da tutta Italia per aiutare la sanità lombarda a gestire la fase di picco della pandemia da Covid-19.

Erano stati assunti nel nuovo ospedale realizzato in Fiera Milano e dal primo giorno di servizio (7 aprile), è stato loro garantito l’alloggio spesato dalla Regione in hotel fino alla fine del contratto d’emergenza, termine fissato per quasi tutti al 31 luglio o, in qualche caso, al 30 settembre.

Ma ora che la fase emergenziale è stata superata medici e oparatori si sono sentiti dire dalla reception dell’albergo: “Entro due giorni dovete lasciare le camere, a meno che non vogliate pagarle di tasca vostra. La Regione ci chiede il check out entro 48 ore».

E allora ha proprio ragione la collega bergamasca Elena Carnevali, a far notare la facilità con cui gli operatori sanitari sono passati “Da eroi a sfrattati“.

Dopo le polemiche la Regione si è premurata di far sapere di aver “allungato la convenzione e dunque la copertura della sistemazione alberghiera anche per chi ha lavorato alla Fiera, fino al 31 luglio“.

“Un’altra amara dimostrazione della stato confusionale di Regione Lombardia”.

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COVID-19: “Da eroi a sfrattati”
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