(Roma, 17 maggio 2023) – Oggi ho avuto per tutto il giorno negli occhi le immagini dell’Emilia Romagna. Storie di persone morte e disperse, di sfollati che sono stati costretti a lasciare la loro casa e che rischiano di perdere tutto quello che hanno. Vedere fiumi esondare e travolgere tutto, l’Appennino sgretolarsi, le città e le coste distrutte dalla violenza dell’acqua. Posso solo immaginare cosa voglia dire vedere un territorio in cui si vive e a cui si è legati anche da un vincolo di appartenenza e identità, trasfigurato in così poco tempo da un evento estremo come quello che ha colpito in queste ore l’’Emilia Romagna.
Non sono immagini nuove, le vediamo purtroppo sempre più spesso colpire regioni e territori diversi: Marche, Campania, Sicilia e molti altri. Oggi sono in molti a dire, giustamente, che siamo di fronte a qualcosa di eccezionale. Una cosa che non si è mai verificata nell’ultimo secolo. Mai si sono avuti tre eventi estremi in un tempo così ravvicinato: in meno di due settimane in queste aree è caduta oltre la metà della pioggia che normalmente cade in un anno.
Vorrei però che anche domani non ci fosse più nessuno pronto a negare che questa è la realtà: una crisi climatica che irrompe già oggi e con questa violenza nelle nostre vite. E che serve agire con urgenza per evitare che la situazione peggiori ancora, cercando di prepararci e proteggerci dalle conseguenze tragiche che eventi come questo portano con sé. Mitigazione e adattamento, parole che ormai devono diventare parte del nostro vocabolario e soprattutto orientare le scelte di priorità della politica.
Ci sarà modo di discuterne, anche nelle sedi istituzionali, di richiamare il Governo alle sue responsabilità, di incalzarlo rispetto a ritardi e scelte sbagliate. Questo però è il momento di stringersi attorno alle comunità dell’Emilia Romagna, di sostenere in ogni modo l’impegno del Governo a fianco della Regione e dei Comuni che stanno resistendo in modo eroico, di contribuire a fare le scelte migliori anche in Parlamento per aiutare i territori e le comunità colpite.
Come sempre dobbiamo ringraziare la professionalità e la generosità del sistema della Protezione civile, i Vigili del Fuoco e tutti i volontari che si stanno prodigando a portare soccorso e aiuto per fronteggiare l’emergenza.
Perché come mi ha scritto oggi una amica e collega impegnata, come molti altri, sul campo a dare una mano “tanta preoccupazione ma anche tanta solidarietà diffusa tra i cittadini, qualcosa di bello e grande contro una delle più grandi catastrofi che abbiamo affrontato”.
Forza Emilia Romagna.