(Roma, 13 marzo 2024) – Questa settimana in Europa si sono approvate due normative importanti.
La prima è il via libera dato dal Consiglio europeo all’accordo sulle tutele per i rider: le nuove regole avranno l’obiettivo di migliorare le condizioni di lavoro e regolare l’uso degli algoritmi, che sarà reso più trasparenze da parte delle piattaforme digitali. Il testo concordato rappresenta un equilibrio tra il rispetto dei sistemi lavorativi nazionali e la garanzia di standard minimi di tutela: le nuove regole riguardano 28 milioni di lavoratori in base ai dati del 2022, che secondo le stime delle istituzioni comunitarie diventeranno 43 milioni entro il 2025. Una volta completate le fasi formali dell’adozione, gli Stati membri avranno due anni per recepire le disposizioni della direttiva nella loro legislazione nazionale.
La seconda riguarda l’approvazione da parte del Parlamento europeo della Energy performance of buildings directive (Epbd) nota in Italia come direttiva Case green, un provvedimento che riscrive i parametri energetici nell’edilizia, su vecchi e nuovi edifici. Il testo è stato presentato dalla Commissione Ue nel dicembre del 2021 ed è uno dei pilastri del Green Deal. La versione iniziale di questa proposta aveva sollevato non poche polemiche sia fra gli Stati membri sia al Parlamento europeo a causa di alcune norme giudicate troppo rigide e stringenti. Il testo finale approvato oggi è però il risultato di un lungo negoziato e di un compromesso che rispetto alla proposta iniziale prevede requisiti più morbidi e riconosce agli Stati Ue una certa flessibilità che tiene conto delle specificità del parco immobiliare di ciascun Paese. L’obiettivo del testo Ue è quello di ridurre progressivamente le emissioni di gas serra e i consumi energetici degli edifici entro il 2030, quindi entro 26 anni, per arrivare alla neutralità climatica entro il 2050.
Ciò che ha colpito politicamente è che, nel corso della votazione, i partiti che in Europa hanno espresso un voto contrario alla normativa non sono al Governo nei rispettivi Paesi, tranne che in Italia dove invece le tre forze di maggioranza, cioè Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia hanno compattamente votato contro. Un fatto grave, perché avviene dopo un percorso di modifica del testo originario peraltro approvato anche dai partiti del centrodestra italiano e oggi invece sconfessato. Ciò la dice lunga sul posizionamento tenuto da FdI, FI e Lega in Europa e sul loro concetto di europeismo. Inoltre, scegliere di ignorare la crisi climatica o addirittura frenare le misure che permettono di fronteggiarla è indice di scarsa lungimiranza e sconsiderato egoismo nei confronti delle prossime generazioni e dei più fragili del nostro tempo che sempre più a fatica potranno affrontare le emergenze scatenate dal clima.
Di questo ho parlato a “Ombibus“, la trasmissione in onda la mattina su La7, di cui qui sotto un breve stralcio.