(Roma, 1 febbraio 2024) – Oggi come Gruppi parlamentari PD di Camera e Senato abbiamo incontrato a Montecitorio alcuni rappresentanti sindacali di Poste Italiane. L’incontro si è tenuto dopo che ieri il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nel rispondere al question time ad un’interrogazione presentata a seguito dell’annuncio del Governo di voler procedere alla privatizzazione di Poste Italiane, non ha chiarito tempi, modalità e l’entità della cessione di quote del capitale dell’azienda.

I rappresentanti delle segreterie di categoria di Cgil, Cisl e Uil hanno manifestato grande preoccupazione per gli effetti di questa decisione che sta avvenendo senza alcuna informazione e forma di concertazione con i lavoratori e che rischia di avere gravi ripercussioni in termini occupazionali, sia nella quantità che nella qualità contrattuale.

Riteniamo sia particolarmente sbagliato svendere le quote della più grande società pubblica italiana che gestisce numerosi servizi a cittadini e amministrazioni pubbliche in modo capillare su tutto il territorio. Svendendo Poste Italiane svendono un asset strategico per lo sviluppo nazionale, che dà un servizio universale; svendono quella che da tanti è stata definitiva la più grande banca d’Italia; svendono una miniera di dati sensibili, come d’altronde hanno già fatto con la rete TIM; svendono un asset di grande valore non solo economico ma anche sociale. Dov’è Ministro l’interesse dell’Italia in questa decisione? Noi saremo dalla parte delle lavoratrici e dei lavoratori, con i sindacati, nel Paese, contro una privatizzazione non controllata, per la quale siamo molto preoccupati. E continueremo in tutte le sedi parlamentari, istituzionali e sul territorio a incalzare il Governo.

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POSTE ITALIANE: “No alla svendita di un asset economico e sociale”
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