(Roma, 20 febbraio 2023) – Un decreto che non risolve il grosso problema dello sblocco dei crediti incagliati delle imprese, stimati in circa 15 miliardi di euro, ma anche un decreto che, cancellando la cessione del credito e lo sconto in fattura penalizza le fasce sociali meno abbienti non permettendo loro di riqualificare casa.

Fino a qualche anno fa, quando non era ancora possibile effettuare lo sconto in fattura o la cessione del credito, la detrazione fiscale per la riqualificazione energetica degli immobili era usata solo da chi poteva disporre di redditi medio alti, visto che le spese prima andavano pagate interamente e poi, in sede di dichiarazione dei redditi, potevano essere detratte dalle tasse. L’introduzione della cessione del credito e dello sconto in fattura ha avuto come obiettivo proprio quello di permettere anche a chi non in possesso di disponibilità immediate, quindi alle fasce economicamente più deboli, di poter accedere ai bonus edilizi ed energetici.

E’ poi vero che il sistema dei bonus ha creato alcune storture sulle quali però si è cercato di intervenire eliminandole. Una prima revisione era, infatti, già stata decisa dal governo Draghi e anche con l’ultima legge di bilancio, varata proprio dal governo Meloni, l’azione di modifica era proseguita: già oggi la percentuale di detrazione del superbonus non era più del 110% ma del 90%.

L’ulteriore repentina accelerazione operata di punto in bianco in questi giorni dall’Esecutivo a guida Meloni con la drastica cancellazione dello sconto in fattura e della cessione del credito è francamente incomprensibile. Tant’è che questa decisione ha provocato la reazione durissima del mondo delle imprese e dei sindacati che vedono a rischio 100 mila posti di lavoro.

In questo modo si blocca completamente il mercato dell’edilizia, togliendo la possibilità a chi non ha disponibilità economica immediata di poter fare i lavori di riqualificazione della propria casa. Per non parlare dell’arretramento pericoloso che questo provvedimento fa fare al nostro Paese sul fronte dell’efficienza energetica.

Il Governo Meloni ancora una volta si accanisce sulle fasce più deboli, quelle che hanno bisogno della cessione dei crediti per accedere ai bonus edilizi ed energetici. Senza risolvere la vera emergenza dei crediti incagliati, che danneggia migliaia di imprese e famiglie che hanno eseguito i lavoro nel rispetto delle regole. Hanno tradito l’ennesima promessa elettorale – “Il superbonus non si tocca”, dicevano – la cifra a cui ci sta abituando questo esecutivo.

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EDILIZIA, BONUS, DECRETO MELONI: “Una sberla in faccia alle imprese edili e alle fasce più deboli”
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