(Sharm El Sheikh, 15 novembre 2022) – Nascerà oggi (o forese è già nato) il bambino o la bambina che porterà noi abitanti della Terra a raggiungere gli 8 miliardi di persone. Per la legge del calcolo probabilistico nascerà in Africa, il continente con la più alta natalità al mondo, come confermano le Nazioni Unite, che hanno scelto la data di oggi 15 novembre, simbolicamente, per farci sapere che raggiungeremo gli 8 miliardi.

Eravamo 1 milairdo nel 1800, 4 miliardi nel 1974, 7 miliardi nel 2010. Un trend impressionante. Il rapporto Onu «World Population Prospects 2022» stima che la popolazione globale sarà compresa tra 8,9 e 12,4 miliardi nel 2100 ma in modo geograficamente diseguale. Preannuncia che il prossimo anno l’India sostituirà la Cina come Paese più popoloso del mondo. Fino al 2050 più della metà del previsto aumento della popolazione mondiale sarà concentrato in 8 Paesi: Repubblica Democratica del Congo, Nigeria, Pakistan, Filippine, Egitto, Etiopia, India e Repubblica di Tanzania. Complessivamente, i Paesi dell’Africa subsahariana — tra i più poveri del mondo — contribuiranno per più della metà dell’aumento previsto fino al 2050.

Nel frattempo, la quota della popolazione mondiale di età pari o superiore a 65 anni aumenterà dall’attuale 10 al 16 per cento nel 2050, trainata dalle «grigie» società occidentali.

Di fronte ad un’esplosione demografica mondiale avvenuta in un tempo relativamente breve il problema fondamentale viene dalle risorse che continuiamo in media ogni anno a consumare: di gran lunga superiori a quelle che il nostro Pianete riesce a creare. Consumiamo risorse ad un ritmo più rapido di quello che serve alla Terra per generarle. “E se il pianeta va in deficit di risorse non dipende solo dal numero della popolazione ma da quanto e come si consuma»: non contano soltanto le «teste», ma anche il modo in cui impattiamo e viviamo il nostro pianeta.

L’esplosione della specie umana impatta drasticamente sull’ambiente. Bastano tre elementi per confermare quanto gli esseri umani «pesano» sul pianeta Terra.

1) Il consumo del suolo: secondo la FAO, un terzo del suolo mondiale è ora da moderatamente ad altamente degradato.

2) La perdita di biodiversità: un milione di specie sono a rischio di estinzione.

3) L’inquinamento atmosferico: quest’anno abbiamo rilasciato globalmente in atmosfera 33.8 miliardi di tonnellate di CO2, secondo i dati dell’Agenzia internazionale dell’energia.

4) A questi tre punti ne aggiungerei un quarto, fortemetne correlato ai precedenti, conseguenza e causa del devastante impatto umano sul pianete, il riscaldamento globale: il rapporto “Stato del clima globale nel 2022” dell’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo), diffuso proprio in questi giorni in occasione dell’apertura della Conferenza Onu sul clima COP27 a Sharm el-Sheikh, rivela che gli ultimi 8 anni sono stati i più caldi fra quelli registrati finora. La temperatura media nel 2022 è di circa 1,15 gradi Celsius sopra i livelli pre-industriali (cioè la temperatura media del periodo 1850-1900). Questo aumento delle temperature è dovuto all’aumento delle concentrazioni dei principali gas serra nell’atmosfera (anidride carbonica, metano, diossido di azoto). Questi gas hanno raggiunto livelli record nel 2021, e continuano a salire nel 2022.

Il caldo fa sciogliere le calotte polari e i ghiacciai, e provoca l’innalzamento del livello dei mari, che minaccia isole e territori costieri. Il caldo causa desertificazione ed eventi meteorologici estremi: migliaia di persone rimangono uccise, milioni sono private dei mezzi di sostentamento, condannate a fame, miseria e migrazioni. Caldo e disastri fanno poi proliferare le malattie.

In questo nostro mondo sempre più sviluppato ma diseguale, nel 2021 sono state 828 milioni le persone che hanno sofferto la fame, un dato in aumento.

Fenomeni concreti, sfide globali sui quali qui alla COP27 si cerca di dare soluzioni globali tenendo ben presente che se non interveniamo adesso il collasso dovuto al cambiamento climatico creato da noi stessi sarà inevitabile.

Per approfondire clicca qui per leggere il reportage del Corriere della Sera. Qui invece un articolo su Il Sole 24Ore

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SIAMO 8 MILIARDI DI PERSONE SULLA TERRA
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