Oggi, 17 giugno, Giornata mondiale Onu per la lotta alla desertificaizone e alla siccita’
(Roma, 17 giugno 2022) – Più di 1/4 del territorio nazionale (il 28%) è a rischio desertificazione, un fenomeno che riguarda oggi non solo le regioni del sud ma anche quelle del nord.
Gli scatti fotografici del fiume Po testimoniano ancor meglio delle parole questa situazione di siccità che negli anni si sta facendo sempre più “strutturale”, anche al nord. La desertificazione del Po, infatti, sta mangiando tratti via via sempre più lunghi e profondi di fiume, lasciando alle sue spalle uno stato di siccità ormai continuo.
I dati più recenti riferiti al fiume più lungo d’Italia, diffusi in seguito all’Osservatorio sulle crisi idriche, sono i peggiori degli ultimi 70 anni. A ciò si somma un fabbisogno di acqua per usi civili, irrigui e ambientali molto più alto dei mesi precedenti. Un “mix letale” composto da temperature sopra la media stagionale, da piogge scarse e da neve sulle Alpi piemontesi e lombarde già esaurita.
A destare ulteriore preoccupazione c’è anche l’aumento del cuneo salino, un “fenomeno invisibile” che riguarda la risalita dell’acqua del mare nel Delta del Po con livelli di intrusione previsti tra i 15 e i 20 Km; una minaccia significativa, tra le altre cose, anche per la contaminazione delle falde.
A pagare le conseguenze maggiori di questa crisi climatica è il settore agricolo che fa registrare gravi danni per le coltivazioni, ai quali proprio in questi giorni si sta cercando di porre rimedio con l’utilizzo delle autobotti d’acqua e con i razionamenti idrici. Nel bacino padano per la mancanza di acqua è minacciata oltre il 30% della produzione agricola nazionale e la metà dell’allevamento che danno origine alla food valley italiana conosciuta in tutto il mondo. Effetti avversi anche per la filiera della pesca, la biodiversità, il settore idroelettrico.
Una situazione certificata dai numerosi report diffusi da Autorità e osservatori, che danno conto di una situazione preoccupate e che già a giugno si assesta tra la severa e l’estrema siccità.
Per questo, come già fatto anche con un’interrogazione di qualche mese fa e con una risoluzione che abbiamo presentato come Partito Democratico in Commissione Ambiente, torniamo a chiedere al Governo un intervento straordinario immediato per fronteggiare la siccità e misure strutturali per migliorare l’efficacia della conservazione e gestione delle risorse idriche.