(Roma, 24 maggio 2022) – ll prossimo G7 dei ministri dell’Energia e dell’Ambiente, che si terrà a Berlino nei prossimi gionri, sarà un’occasione fondamentale nel percorso di raggiungimento degli importanti obiettivi che ci siamo posti, a livello europeo e internazionale, su temi energetici e ambientali.

Occorrerà certo sostenere i Paesi emergenti, ma saranno i Paesi del G7 e l’Unione europea ad avere il compito di indicare le scelte fondamentali di lungo periodo.

L’aumento dei prezzi dell’energia, in particolare del gas, dovuto alla guerra scatenata dalla Russia in Ucraina e la giusta dura reazione sul piano internazionale, hanno reso più urgente la necessità di adattare il nostro modello energetico alle sfide che abbiamo di fronte e che si legano strettamente a quelle climatiche, compiendo scelte nuove e lavorando contemporaneamente su più fronti.

La strada prioritaria per uscire dalla dipendenza energetica dalla Russia è quella delle energie rinnovabili. Non si possono alimentare equivoci o, peggio, imboccare strade sbagliate e contraddittorie, come quella di chi immagina che si possa scrivere una nuova stagione del carbone. Sicurezza energetica per noi significa maggiore autonomia energetica; maggiore autonomia energetica significa progressivo abbandono dalle fonti fossili, a partire da gas e petrolio russo, più rinnovabili e più efficienza energetica, con un vero piano nazionale di risparmio energetico proposto dal Partito Democratico.

La risposta dell’Europa su questo fronte è stata molto chiara e per questo importante e positiva. Dopo il sesto pacchetto di sanzioni alla Russia, cui manca ancora la rinuncia al petrolio russo, decisione frenata non dall’Europa ma dal veto ungherese, la scorsa settimana la Commissione ha presentato il REPower EU, il nuovo programma che aiuterà l’Unione a ridurre la dipendenza dalle fonti fossili russe, ad accelerare la transizione verso fonti pulite, a permettere di unire le forze verso un sistema energetico più resiliente e una vera unione in materia di energia. Insieme all’esigenza di fissare presto un tetto al prezzo del gas, occorre impegnarci per una politica di acquisti e stoccaggi comuni e continuare nella positiva azione del Governo nella difesa del potere di acquisto delle famiglie e dei settori economici più colpiti dalla crescita dei costi dell’energia.

Qui sotto il viedeo del mio intervento di oggi in Aula.

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G7 AMBIENTE ed ENERGIA: “Sfide energetiche legate a quelle e climatiche”
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