(Roma, 6 dicembre 2021) – A 30 anni dalla legge quadro sulle aree protette è giusto riprendere con decisione il percorso tracciato, riconoscendo sempre più centralità ai parchi quali attori fondamentali di tutela della biodiversità e di sviluppo sostenibile.

La legge 394/91 ha consentito di dare vita al nostro straordinario sistema di parchi nazionali e regionali, aree marine e terrestri protette, che oggi si misurano con sfide nuove e impegna

tive, prima tra tutte quella dettata dai cambiamenti climatici.

Anche per questo è necessario garantire nuove forme di governance, maggiore flessibilità negli strumenti di spesa, un rapporto sempre più integrato con i territori e le comunità locali e le giuste risorse economiche ed umane in termini di personale e professionalità, così da coniugare tutela della biodiversità e sviluppo economico sostenibile.

Occorre realizzare l’obiettivo del 30% delle aree nazionale ricomprese nel sistema delle aree protette in coerenza con gli obiettivi della Strategia europea per la Biodiversità e portare a compimento l’istituzione dei Parchi nazionali in via di costituzione.

Nella scorsa legislatura, su iniziativa dei senatori PD, si era cercato di intervenire in sede parlamentare con una proposta di riforma organica che purtroppo non ha avuto esito positivo; c’è però l’esigenza di continuare a sostenere anche sul piano legislativo l’operatività dei Parchi nazionali e regionali, come il Partito Democratico si è impegnato a fare con i propri emendamenti anche in questa legge di bilancio.

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30 ANNI LEGGE PARCHI: “Parchi centrali per la tutela della biodiversità e lo sviluppo sostenibile”