(Roma, 2 agosto 2021) – “Carlo Mauri, la moglie Anna Maria e il figlio Luca, 6 anni, partono sorridenti in auto diretti verso la Puglia. Comincia agosto e la piena estate, il mare. All’altezza di Casalecchio di Reno l’auto viene tamponata, ore dopo arriva il carro attrezzi che li porta in un’officina dove trascorreranno la notte alla bell’e meglio dormendo nella vettura.Al mattino del sabato sperano di poter far subito riparare il guasto e ripartire, ma nonostante vari tentativi non è possibile, dovranno per forza proseguire in treno.

Luca protesta vivacemente, sull’auto ci sono i suoi giochi di bambino e non vuole abbandonarli, i titolari dell’officina ricordano ancora il suo sguardo, al momento della partenza. La famiglia Mauri arriva alla stazione di Bologna.

Si trova al primo binario, quando questa famiglia spensierata e felice viene massacrata, cancellata, assieme ad altre 82 persone, nella strage fascista del 2 agosto 1980.” (David Sassoli, presidente del Parlamento europeo)

Per Carlo. Per Anna Maria. Per Luca. Per tutte le vittime. Per il diritto a una verità piena e completa su mandanti ed esecutori di questa pagina ignobile e nera della storia repubblicana.Per non dimenticare.

La memoria non muore. La ricerca di tutta la verità su questa strage fascista che cancellò la vita a 85 persone e segnò un Paese intero non si ferma.

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BOLOGNA, 2 AGOSTO 1980: “La memoria non muore. La ricerca della verità non si ferma”
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