(Roma, 13 aprile 2021) – Con il livello del lago di Como sotto la media del periodo e il fiume Po in crisi idrica come se fossimo a fine agosto, l’allarme siccità non può più essere trascurato, relegato a fenomeno marginale o normale. Perché normale non lo è e lo si capisce anche a colpo d’occhio, guardando le rive e le fondamenta delle darsene scoperte, i lembi di spiaggia che emergono in più punti del nostro lago. Un fenomeno segnalato in questi giorni dalla Società Italiana di Geologia Ambientale ma anche da altre agenzie ed enti locali preoccupati delle conseguenze ambientali, sociali ed economiche generate dalla pesante crisi climatica globale che lentamente si sta facendo sempre più sentire.

Foto: ‘La Provincia di Como’

L’aumento della temperatura, il repentino alternarsi di momenti di siccità e precipitazioni meteorologiche violente sono, infatti, gli effetti del cambiamento climatico in atto che impattano anche sul nostro territorio. Sperando che le piogge possano arrivare a colmare la carenza idrica del lago di Como, dell’Adda e del Po, serve comunque agire celermente per evitare che la crisi idrica causi gravi danni agli equilibri ambientali, alla fauna ittica, all’economia agroalimentare, alla biodiversità.

Per questo ho presentato un’interrogazione in Commissione Ambiente alla Camera per chiedere al ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, di valutare d’intesa con Regione Lombardia, gli enti territoriali interessati, il Consorzio dell’Adda, l’Associazione nazionale dei consorzi di Bacino e le associazioni di categoria, l’opportunità di istituire un tavolo tecnico al fine di mettere in campo ogni azione utile ad affrontare la grave situazione ecosistemica del lago di Como, salvaguardando la salute ambientale del bacino e le attività delle comunità rivierasche.


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LAGO DI COMO, CRISI IDRICA: “Allarme siccità. Un tavolo tecnico per affrontare la grave situazione ecosistemica del nostro lago”