(Roma, 8 aprile 2021) – Il Codice appalti ha bisogno soprattutto di essere implementato e migliorato in alcune sue parti. Il Recovery plan è senz’altro l’occasione per sciogliere alcuni nodi, con l’obiettivo di aumentare velocità e rapidità di applicazione, senza però abbassare l’asticella per quanto riguarda la sicurezza, la legalità e la qualità del lavoro.

Condivido l’approccio che sta seguendo il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini: stiamo andando nella giusta direzione. Abbiamo bisogno di sviluppare un approccio integrato tra le amministrazioni pubbliche e i ministeri, coinvolgendo anche i soggetti che poi il codice lo devono applicare, come le stazioni appaltanti e il mondo delle imprese e del lavoro.

Le nostre città non torneranno a quello che erano prima, e per alcuni aspetti possiamo dire fortunatamente. Non solo per i ritmi di vita che saranno inevitabilmente diversi, ma penso anche al tema della restituzione degli spazi urbani, di cui la cittadinanza si sta riappropriando.

Il Recovery ci dà l’opportunità di ripensare la nostra mobilità: è una sfida affascinante che riguarda il contrasto alle emissioni nocive, il rispetto dell’ambiente, ma anche il modo di muoversi da parte dei cittadini, nuove esigenze nasceranno.

E’ una sfida enorme. Per questo dobbiamo mettere in campo visioni strategiche.

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INFRASTRUTTURE: “Coniugare rapidità e legalità”
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