(Roma, 17 febbraio 2021) – C’è una parte del discorso pronunciato dal Presidente Draghi questa mattina in Senato che riassume bene la volontà di orientare la politica nazionale verso uno sviluppo sostenibile, partendo dalla consapevolezza che la protezione dell’ambiente è una priorità ineludibile e che il mondo post pandemico pone, in maniera ancor più pregnante rispetto a prima, degli interrogativi ai quali non possiamo più rispondere facendo riferimento a logiche sistemiche passate.

“Quando usciremo, e usciremo, dalla pandemia, che mondo troveremo? – si è interrogato Draghi. Alcuni pensano che la tragedia nella quale abbiamo vissuto per più di 12 mesi sia stata simile ad una lunga interruzione di corrente. Prima o poi la luce ritorna, e tutto ricomincia come prima. La scienza, ma semplicemente il buon senso, suggeriscono che potrebbe non essere così. Il riscaldamento del pianeta ha effetti diretti sulle nostre vite e sulla nostra salute, dall’inquinamento, alla fragilità idrogeologica, all’innalzamento del livello dei mari che potrebbe rendere ampie zone di alcune città litoranee non più abitabili. Lo spazio che alcune megalopoli hanno sottratto alla natura potrebbe essere stata una delle cause della trasmissione del virus dagli animali all’uomo”. “Proteggere il futuro dell’ambiente, conciliandolo con il progresso e il benessere sociale, richiede un approccio nuovo: digitalizzazione, agricoltura, salute, energia, aerospazio, cloud computing, scuole ed educazione, protezione dei territori, biodiversità, riscaldamento globale ed effetto serra, sono diverse facce di una sfida poliedrica che vede al centro l’ecosistema in cui si svilupperanno tutte le azioni umane”.

“La risposta della politica economica al cambiamento climatico e alla pandemia dovrà essere una combinazione di politiche strutturali che facilitino l’innovazione, di politiche finanziarie che facilitino l’accesso delle imprese capaci di crescere al capitale e al credito e di politiche monetarie e fiscali espansive che agevolino gli investimenti e creino domanda per le nuove attività sostenibili che sono state create. Vogliamo lasciare un buon pianeta, non solo una buona moneta”.

L’emergenza climatica e la necessità di orientare l’economia verso la sostenibilità è tornata poi nelle parole del presidente del Consiglio sul G20. “Dal dicembre scorso e fino alla fine del 2021, l’Italia esercita per la prima volta la Presidenza del G20. Il programma, che coinvolgerà l’intera compagine governativa, ruota intorno a tre pilastri: People, Planet, Prosperity. L’Italia – ha detto Draghi – avrà la responsabilità di guidare il Gruppo verso l’uscita dalla pandemia, e di rilanciare una crescita verde e sostenibile a beneficio di tutti. Si tratterà di ricostruire e di ricostruire meglio. Insieme al Regno Unito – con cui quest’anno abbiamo le Presidenze parallele del G7 e del G20 – punteremo sulla sostenibilità e la ‘transizione verde’ nella prospettiva della prossima Conferenza delle Parti sul cambiamento climatico (Cop 26), con una particolare attenzione a coinvolgere attivamente le giovani generazioni, attraverso l’evento Youth4Climate”.

Un discorso chiaro che si sforza di impostare due visioni: una più più emergenziale centrata sulla battaglia pandemica, sulla campagna vaccinale di massa, sull’accompagnamento delle imprese messe in difficoltà dall’impatto economico e sociale del Covid-19, e l’altra, una visione di più lunga scadenza che punta sullo sviluppo sostenibile, sulla transizione ecologica, sul futuro dell’Italia dei prossimi anni e delle prossime generazioni cercando di mitigare ingiustizie e disuguaglianze.

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DRAGHI IN SENATO: “Una doppia visione, una più emergenziale centrata sulla battaglia alla pandemia; l’altra più di lungo periodo che punta a disegnare l’Italia del futuro partendo dallo sviluppo sostenibile”
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