(Roma, 8 gennaio 2021) – In queste settimane abbiamo lavorato per migliorare e rafforzare l’impianto del Recovery Plan. Questo è il modo in cui si contribuisce a raggiungere gli obiettivi di una maggioranza e di un Governo che hanno a cuore gli interessi del Paese.

Come Partito Democratico siamo soddisfatti per le significative modifiche alla bozza del Piano nazionale di Ripresa e Resilinza – Next Generation Ue sulla base delle osservazioni presentate con più investimenti e meno bonus. Giovani, donne, mezzogiorno, servizi sociali, asili nido, sanità, politiche del lavoro, turismo e cultura, meno bonus e più investimenti per imprese innovative, terzo settore sono i pilastri sui quali il Pd ha chiesto modifiche sostanziali alla bozza del Recovery Plan.

Dall’aumento delle risorse per la sanità e per i servizi sociali, con una maggiore attenzione agli anziani, ai bambini e alle famiglie attraverso più investimenti per gli asili nido e politiche per persone con disabilità, nella bozza del Piano nazionale di Ripresa e Resilineza – Next Generetion Ue sono state accolte le sollecitazioni del Pd ad intervenire per ridurre le diseguaglianze che sono cresciute anche a causa della pandemia.

Aumentano le risorse per i giovani e per il terzo settore. Abbiamo chiesto che ci sia un’accelerazione sulla riforma degli ammortizzatori sociali e sugli strumenti che possono aiutare le persone a trovare un nuovo lavoro. Sulle politiche industriali è stata accolta la sollecitazione a rafforzare gli investimenti, finalizzando le risorse ai progetti in grado di sviluppare filiere nei settori più avanzati dal punto di vista tecnologico, della sostenibilità ambientale, dell’innovazione sociale e culturale.

È stata molto rafforzata l’attenzione e le corrispondenti risorse tese a ridurre il divario tra diverse aree del Paese. Inoltre è stata accolta l’osservazione del Pd relativa ad una maggiore trasversalità nel piano dell’obiettivo sulla parità di genere.

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RECOVERY PLAN: “Soddisfazione per significative modifiche. Giovani, donne, meno bonus e più investimenti, politiche attive sul lavoro”