(Roma, 10 ottobre 2020)Oggi, 10 ottobre si celebrala Giornata mondiale della Salute Mentale, una condizione messa a dura prova quest’anno a causa dell’impatto che la pandemia da Covid-19 sta avendo sulla popolazione di tutto il mondo.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima, infatti, che quasi un miliardo di persone convive con un disturbo mentale e che una persona muore ogni 40 secondi per suicidio. Numeri impressionanti destinati ad aumentare a causa dell’emergenza pandemica, che evidenziano la necessità di attuare adeguate politiche sanitarie e azioni sociali per migliorare la cura e la prevenzione del disagio mentale a livello globale.

L’emergenza Covid-19 ha messo in luce più che mai come le persone che soffrono di disturbi mentali si siano spesso trovate escluse dalla partecipazione alla vita sociale. Una condizione che a ulteriormente peggiorato il loro stato. “Occorre dunque indirizzarci – come sottolinea la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa – verso una salute mentale di comunità, attraverso servizi di prossimità, investendo nella sanità territoriale e mettendo sempre il paziente al centro, per dare una risposta appropriata ed efficace alla complessità dei problemi connessi ai disagi psichici”.

IN ITALIA

Secondo il Rapporto sulla Salute Mentale 2018, gli utenti psichiatrici assistiti dai servizi specialistici sono 837.027 (mancano i dati della P.A. di Bolzano), con il 53,8% dei casi di sesso femminile e con il 68,3% di pazienti al di sopra dei 45 anni.

Nel 2018 i pazienti entrati in contatto per la prima volta durante l’anno con i Dipartimenti di Salute Mentale sono stati 323.707.

Per quanto riguarda le patologie, i tassi relativi ai disturbi schizofrenici, ai disturbi di personalità, ai disturbi da abuso di sostanze e al ritardo mentale sono maggiori fra gli uomini rispetto alle donne, mentre l’opposto avviene per i disturbi affettivi, nevrotici e depressivi. In particolare, per la depressione il tasso degli utenti di sesso femminile è quasi doppio rispetto a quello del sesso maschile: 29,2 per 10.000 abitanti nei maschi e 48,6 per 10.000 abitanti nelle femmine).

Sul fronte delle prestazioni erogate dai servizi territoriali, nel 2018 ammontano a 11.039.492, con una media di 14,2 prestazioni per utente. Complessivamente il 76,3% degli interventi è effettuato in sede, l’8,2% a domicilio e il resto in una sede esterna. Gli operatori prevalenti sono medici (32,5%) e infermieri (44,2%).

Nel 2019, si contano 1.965 strutture residenziali psichiatriche attive, pubbliche e private, e 881 quelle semiresidenziali psichiatriche attive, pubbliche e private. Nelle strutture ospedaliere psichiatriche attive pubbliche e private i posti letto di degenza ordinaria sono 4.905, quelli di Day Hospital 311.

Nel 2019 la dotazione complessiva del personale all’interno delle unità operative psichiatriche pubbliche è pari a 28.811 unità. A livello nazionale il rapporto tra infermieri e medici è 2,4 e tra medici e psicologi è 2,7.

Per ulteriori dati è possibile visionare qui il Rapporto sulla salute mentale 2018.

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10 OTTOBRE, GIORNATA MONDIALE DELLA SALUTE MENTALE