(Roma, 9 ottobre 2020) – “Vidi quell’ufficiale nazista gettare la pistola e la divisa. Pensai: adesso prendo l’arma e lo uccido. Era finita ma ero carica d’odio perché nel lager ci avevano fatto diventare come loro. Non lo feci. Da quel momento diventai una donna libera”.

Oggi Liliana Segre ha tenuto agli studenti, nella cittadella della Pace di Rondine ad Arezzo, l’ultima testimonianza pubblica sulla Shoah.

Chi come me ha avuto l’onore di incontrarla e ascoltarla in occasione della sua presenza due anni fa a Como, di fronte agli studenti al Teatro Sociale, non può dimenticare l’emozione provata nell’ascoltare le sue parole.

Raccogliamo il suo testimone, per non dimenticare mai e per non essere sconfitti dall’odio.

Grazie Liliana Segre, testimone di pace e di speranza.

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GRAZIE LILIANASEGRE, TESTIMONE DI PACE E DI SPERANZA
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