(Como, 19 aprile 2020) – Con la pandemia da Covid-19 si è fermato tutto tranne la violenza contro le donne che, purtroppo, è aumentata. Durante il lockdown, dal 2 marzo al 5 aprile, sono 2.867 le donne che si sono rivolte ai centri antiviolenza collegati a D.i.Re, la rete impegnata nel combattere la violenza sulle donne: 1.224 segnalazioni in più (+74,5 %), rispetto alla media mensile registrata nel 2018, negli oltre 80 centri sparsi per l’Italia. 806 di questi casi (il 28%) sono nuovi, alla prima richiesta di aiuto. E’ lo stesso network D.i.Re ad aver diffuso qualche giorno fa questi dati. Un’emergenza nell’emergenza che colpisce una significativa parte delle donne costrette a trascorrere in casa con il maltrattante il periodo di quarantena in corso.

Ma c’è un altro aspetto da tenere in considerazione. La difficoltà delle donne, in questo particolare momento di convivenza permanente con quei maltrattanti che non sono ancora riuscite ad allontanare, di contattare i centri antiviolenza; l’impossibilità di trovare uno spazio fisico sicuro per fare una telefonata, per timore di essere scoperte. E’ quanto raccontano i dati raccolti da Telefono Donna di Como dove “le chiamate di sostegno sono scese a 20, ben sotto la media mensile. Ma questo dato, insieme a quello della diminuzione delle denunce per reati di violenza di genere in provincia, non va letto assolutamente in senso positivo. Anzi. E’ l’indicatore che le donne, in questo momento, hanno ancora più difficoltà a contattarci. […] La presenza continua del compagno e l’impossibilità di uscire di casa complicano ogni tipo di comunicazione”.

Anche per questo, per non lasciare sole le vittime di vilenze, vessazioni e stalking, in situazione di isolamento per coronavirus, l’azione del Centro antiviolenza di Telefono Donna Como non si è fermata ed anzi è stata “ricalibrata”. E’ di oggi, infatti, la notizia dell’aperta un ulteriore rifugio a indirizzo segreto per accogliere, in regime di pronto intervento, le vittime di violenza. Una scelta importante a cui segue un’azione concreta per far fronte a questa piaga che continua, anocra oggi, ad affliggere la nostra società. Un grazie a Telefono Donna Como e a tutti gli altri centri antiviolenza, che ogni giorno, con dedizione e impegno, lottano per vincere questa battaglia di civiltà.

Un importante passo in avanti è stato fatto, in questo delicato ambito, anche dall’azione di Governo. Nel recente decreto-legge “Cura Italia” l’Esecutivo ha, infatti, stanziato 3 milioni di euro per l’anno 2020, così come richiesto dalla Commissione Femminicidio, in favore delle case rifugio pubbliche e private presenti sul territorio nazionale. Risorse importanti destinate al territorio affinchè nessuna donna vittima di vessazioni e violenze sia lasciata sola.

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CORONAVIRUS-VIOLENZE DONNE: “Il 74% in più di richieste di aiuto. E il lockdown rende rischioso contattare i centri antiviolenza”
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