(Roma, 26 febbrario 2020) – Oggi, insieme al collega Enrico Borghi abbiamo replicato alla risposta del Ministero dell’Economia e delle Finanze ad una nostra interrogazione presentata in Commissione Finanze alla Camera dei Deputati. Non siamo, infatti, soddisfatti della risposta del Mef secondo cui l’applicazione dell’aliquota agevolata al 5% sulle prestazioni erogate in Svizzera riguardanti la previdenza professionale obbligatoria per cittadini italiani non sia possibile in quanto non tracciabile.

Il Mef fa riferimento ad una risoluzione dell’Agenzia delle Entrate che a nostro avviso fornisce una interpretazione errata della legge perchè comporta una disparità di trattamento nei confronti di pensionati comunque italiani anche se le somme vengono corrisposte a conti correnti in Svizzera e non in Italia.

Provvederemo comunque ad intervenire attraverso una modifica della legge in modo da chiarire questo nodo interpretativo e ripristinare l’applicabilità della misura agevolativa anche nel caso in cui le somme non siano direttamente ricevute in Italia.

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TRANSFRONTALIERI: “Su aliquota agevolata occorre interpretare bene la legge”