(Como, 20 novembre 2019) – Sono collegati gli insulti degli haters via web al giornalista sportivo Matteo Caronni, preso di mira anche per la sua disabilità, e lo sputo lanciato da un passante a due ragazzi di Fino Mornasco (CO) intenti a distribuire volantini della Lega.

A unire i due episodi sono le parole e i gesti d’odio che circolano sui social e per le strade. Un pericolo concreto perché da simili linguaggi (verbali e non), possono nascere azioni violente, sempre più prepotenti.

Purtroppo in questi ultimi tempi il clima ostile e rabbioso in cui viviamo, che purtroppo qualcuno politicamente e strumentalmente ha contribuito a creare e continua tutt’ora ad alimentare, ha esasperato gli animi. L’uso di un linguaggio violento e aggressivo di chi deve sempre trovare un nemico sembra aver preso il sopravvento, in tutti gli ambiti, come se fosse diventato normale parlare e agire in maniera violenta. Ma normale proprio non lo è. Al contrario denota frustrazione, insicurezza, debolezza in chi non sa far valere le proprie idee, il proprio punto di vista, se non con l’uso della violenza verbale, dell’insulto, dell’offesa.

Occorre allora tornare ad un linguaggio più rispettoso, in ogni sua forma, tra le persone, come sui social network, tornare a considerare l’altro, il diverso fisicamente, socialmente, politicamente da noi come meritevole di essere ascoltato, sempre.

Per fortuna c’è un’Italia che dice no all’odio e che non si arrende. Le piazze delle sardine dell’altro giorno prima a Bologna e poi a Modena sono lì ad insegnarcelo.

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HATERS SUI SOCIAL E PER LE STRADE: “C’è un’Italia che dice no all’odio”
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