(Roma, 27 febbraio 2020) – Ieri alla Camera dei Deputati è stato discusso e approvato il decreto-legge emergenza Coronavirus con 462 voti favorevoli, 2 soli voti contrari e nessuna astensione. Il provvedimento passa quindi ora all’esame del Senato.
L’approvazione del decreto-legge con il consenso di tutte le forze politiche dà un segnale molto importante di “unità e responsabilità“.
Il Governo ha avuto un approccio giustamente rigoroso, che è stato immediatamente assunto attraverso le ordinanze urgenti dall’Esecutivo e dalle Regioni sedi dei focolai, con l’obiettivo di contenere la diffusione del virus.
Questa è la nostra sfida.
L’obiettivo è ridurre il contagio del virus, fare in modo che avvenga con limitatezza e con una lenta progressione affinché il Servizio Sanitario Nazionale sia in grado di gestirlo da un punto di vista della risposta organizzativa e clinica.
Come ha confermato il ministro Speranza nell’informativa alla Camera “Il lavoro fatto in questi giorni in Italia ha avuto l’obiettivo di isolare i casi positivi e tracciare i contatti stretti. […] Oggi in conferenza stampa a Roma la responsabile del Centro Europeo per la Prevenzione e il controllo delle malattie, Andrea Ammon, ha affermato che il numero significativo di casi riscontrati in Italia va correlato al numero molto alto di tamponi eseguiti rispetto e quelli fatti al di fuori dal nostro Paese. Nella stessa sede il responsabile dell’Oms Hans Kluge ha affermato che bisogna fidarsi pienamente delle azioni messe in campo in Italia. La stessa Commissaria europea alla salute Stella Kyriakides sempre oggi ha pubblicamente sostenuto che il nostro Paese ha adottato misure molto risolute e tempestive”.
Questo decreto dà quindi una cornice giuridica condivisa, che definisce puntualmente le misure di contenimento dell’epidemia, un decreto che fornisce indicazioni precise, frutto di una essenziale cooperazione fra il Governo, il Parlamento, le regioni e il sistema degli Enti locali, da sostenere e difendere da parte di tutti.
Il decreto consente alle autorità competenti di adottare ogni misura finalizzata al contenimento della diffusione del nuovo Coronavirus, come: a) la possibilità di ”isolamento” dei Comuni interessati dal contagio (divieto di allontanamento dagli stessi e il divieto di accesso nei medesimi); (misura adottata solo per 10 Comuni in Lombardia e 1 in Veneto)
b) la possibilità di sospensione di qualsiasi manifestazione ed evento pubblico o privato (inclusi quelli ludici, sportivi e religiosi);
c) la possibilità di sospensione dei servizi scolastici e universitari e dei viaggi di istruzione;
d) la possibilità di sospensione delle attività degli uffici pubblici e delle procedure concorsuali, anche se già indette;
e) la possibilità di sospensione delle attività di trasporto (terreste, ferroviario, marittimo) di merci e persone;
f) la possibilità di sospensione delle attività lavorative e la chiusura delle attività commerciali.
Il decreto consente di adottare le richiamate misure di contenimento sia nei Comuni oggetto del contagio, sia in aree limitrofe. Tutte le misure di contenimento sopra citate sono state tempestivamente adottate dal Governo. Sempre al fine di contenere la crescita ed il numero di nuovi focolai, con apposita circolare, (la 5443 del 22 febbraio 2020), sono state ulteriormente precisate sia le procedure di sicurezza per il personale sanitario che le norme di prevenzione e sicurezza da adottare per i cittadini che si recano ai pronto soccorso, alle strutture ospedaliere, agli studi dei medici di medicina generale aggiornando le Circolari precedenti
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