(Roma, 29 ottobre 2025) – Nel giorno in cui la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni sceglie di stare in silenzio di fronte a un altro Capo di governo europeo, Viktor Orbán che, in visita nel nostro Paese, attacca apertamente il progetto di integrazione europea, quel silenzio pesa.
Orbán ha definito l’Unione europea “suicida”, ha sostenuto che “non conta nulla“, ha persino messo in discussione la nostra libertà di stampa. Ecco, davanti a queste gravi affermazioni la premier Meloni tace mentre avrebbe dovuto difendere l’Europa.
Perché da decisioni cruciali della Ue come quella sul debito comune europeo dipende la possibilità per il nostro Paese di avere, dopo il Pnrr, nuove risorse per la transizione energetica, per sostenere le imprese, per creare lavoro e sviluppo.
Dalle scelte europee sulle sanzioni alla Russia, che Orbán vorrebbe eliminare contando di convincere anche Donald Trump, passa il futuro dell’Ucraina. Dalle politiche energetiche europee dipende la capacità dell’Italia di affrontare il costo di luce e gas. Dalle politiche europee sull’immigrazione dipende la gestione dei migranti nel nostro Paese.
I sovranisti sono gli stessi che accusano l’Europa di non fare abbastanza, di fare sempre male, ma poi si schierano sempre con chi antepone gli egoismi nazionali, dei singoli Stati rispetto al bene comune dell’Europa.
Eppure, tutto questo ha conseguenze concrete sulla vita quotidiana delle persone: sui salari che non crescono, sulla sanità pubblica che non funziona, sulle politiche industriali e sul lavoro, sulle famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese, sui giovani costretti a lasciare il Paese perché non trovano prospettive.
Sono temi reali, che la destra non potrà ignorare per sempre.
Qui sotto il mio commento a ‘Inside24‘ su ‘RaiNews24‘

