(Como, 12 dicembre 2023) – Se c’è una cosa su cui Trenord è davvero puntuale è lo scaricabarile. Dopo l’ennesima pessima figura che ha fatto il giro di tutta Italia e non solo, del treno troppo alto per attraversare la galleria di Monte Olimpino tra Italia e Svizzera, la replica dell’azienda regionale lascia semplicemente esterrefatti: non è il treno a essere troppo alto ma la galleria ad essere troppo bassa.
La beffa, tuttavia, non finisce qui perché Trenord ha previsto anche di spostare, entro due anni, il capolinea della Milano-Chiasso da Chiasso, appunto, alla stazione prima, quella di Como San Giovanni proprio a causa dei nuovissimi treni a due piani ‘Caravaggio’ fabbricati dalla giapponese Hitachi, certamente di capacità maggiore rispetto ai vecchi e malandati convogli ma troppo alti per poter arrivare a destinazione a Chiasso.
Ad andarci di mezzo, neanche a dirlo, sono i circa 30 mila pendolari che ogni giorno attraversano in treno il confine di Como-Chiasso, già provati da continui ritardi, soppressioni, cancellazioni e disagi di ogni tipo e che ora, a causa dei nuovi treni con annesso nuovo terminal, attendono ancora soluzioni concrete che Trenord e Regione Lombardia si sono da tempo impegnate a trovare ma che ad oggi non sono ancora in grado di individuare. Eppure, sapevano da tempo del problema.
A Trenord ricordiamo, infatti, che quella galleria di Monte Olimpino è stata inaugurata nel 1876: il tempo per organizzare il servizio non mancava. Alla giunta Fontana e alle forze di maggioranza in Regione Lombardia, invece, continueremo a chiedere conto politicamente del rinnovo dell’affidamento del servizio per altri dieci anni senza gara a Trenord, nonostante un servizio carente e inadeguato.
Il messaggio della destra è chiaro: pendolari lombardi arrangiatevi.