(Roma, 14 dicembre 2023) – La domanda è semplice: “Perché volete dare dei soldi pubblici ad un fondo privato che procederà ad una ristrutturazione di un grande asset nazionale ed essenziale per il nostro Paese, ristrutturazione che a sua volta produrrà degli esuberi? E quanti saranno questi lavoratori in esubero che grazie al vostro investimento si realizzeranno?”.

L’ha posta Andrea Orlando illustrando, nel corso del Question Time di oggi alla Camera, l’interrogazione presentata dal Partito Democratico riguardante la necessità di un confronto urgente con le organizzazioni sindacali del settore delle telecomunicazioni, in relazione alla decisione del Governo Meloni di vendere la rete Tim al fondo statunitense Kkr.

Il Governo non può rispondere che semplicemente con il 20% di presenza pubblica nella rete garantirà che non si verificheranno esuberi nel soggetto che poi gestirà i servizi. Con il 20% lo Stato non esercita nessuna possibilità particolare che non sia già consentita dagli strumenti del Golden Power.

Con il 20% il Governo sta soltanto dando liquidità ad un fondo privato per procedere ad una ristrutturazione, scorporando la rete di Tim che non sarà più pubblica, nazionale o tricolore come la chiamavano, ma sarà di proprietà del fondo che la controllerà. Il problema fondamentale è che scorporando la rete dal soggetto che gestirà i servizi resterà un numero di lavoratori molto superiore a quello dei concorrenti che fanno lo stesso lavoro.

Il 20% di presenza pubblica dentro la rete non garantisce minimamente che non ci saranno esuberi nel soggetto che sarà chiamato a gestire i servizi. Quindi il Governo sta dando soldi pubblici ai privati per fare esuberi. È il primo caso nella storia nazionale di privatizzazione con i soldi dei contribuenti, una esperienza che questo Governo vuole ripetere anche sul fronte dell’ex Ilva”.

Tutto chiaro, purtroppo.

Qui per rivedere il QT con lo svolgimento dell’interrogazione PD sulla vendita della rete Tim

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RETE TIM: “Primo caso nella storia nazionale di privatizzazione con i soldi dei contribuenti”
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