(Roma, 4 agosto 2023) – Approvata alla Camera la legge sul diritto all’oblio oncologico. L’Italia fa un grande passo verso i diritti, restituendo libertà e dignità a milioni di persone.
Sono quasi 900mila le persone guarite dal cancro in Italia che avranno finalmente diritto all’oblio oncologico. Non saranno più obbligate a comunicare di essere stati malate, non saranno più discriminate.
Un diritto necessario, una legge di civiltà, buonsenso e giustizia sociale.
L’obiettivo di questo provvedimento, e di tutte le proposte di legge, da cui trae ispirazione, tra le quali ricordiamo quella del Pd a prima firma Marco Furfaro (AC 885), è sostanzialmente quello di superare una situazione di grave discriminazione nei confronti delle persone che siano definitivamente guarite da una malattia oncologica. Si tratta di discriminazioni che gli ex pazienti oncologici incontrano quando devono accedere a servizi bancari, finanziari, assicurativi, ma anche nelle richieste di adozioni o quando partecipano a procedure concorsuali o, comunque, a un reinserimento nel mondo del lavoro.
Come rilevato dall’Osservatorio permanente sulla condizione assistenziale dei malati oncologici, sono diverse “le prassi contrattuali” che impediscono ai guariti l’apertura o il mantenimento di un’assicurazione sanitaria per malattia o di una polizza vita o che impongono oneri o garanzie accessorie per accedere a servizi finanziari o bancari, quali tipicamente l’accensione di mutui, come ad esempio la prassi commerciale di subordinare l’accensione di mutui alla sottoscrizione di una polizza assicurativa sulla vita, pena il rigetto della richiesta.
Il provvedimento consente di recepire le istanze della Risoluzione del Parlamento europeo del 16 febbraio 2022 su rafforzare l’Europa nella lotta contro il cancro – Verso una strategia globale e coordinata (2020/2267(INI) -, laddove in particolare chiede che i Paesi membri modifichino la normativa interna garantendo che i sopravvissuti a patologie oncologiche non vengano discriminati rispetto al resto dei consumatori, riconoscendo il diritto all’oblio a tutti i pazienti europei dopo 10 anni dalla fine del trattamento e fino a 5 anni dopo la fine del trattamento per i pazienti per i quali la diagnosi è stata formulata prima dei 18 anni di età. Anzi il testo approvato dalla Camera fa un passo avanti, parlando di 21 anni e non di 18, come il PD ha ricordato in Aula durante la discussione generale, in occasione delle quale abbiamo sottolineato la necessità “di coinvolgere, nel percorso di attuazione della legge, le organizzazioni dei pazienti oncologici iscritte nel registro del Terzo settore, perché si tratta di associazioni molto attive, che svolgono, spesso lontano dai riflettori, un lavoro prezioso di collegamento con le istituzioni”.