(Roma, 3 maggio 2023) – In Emilia Romagna in due giorni è caduta la metà della pioggia prevista per l’intero mese. Il maltempo di queste ore sta tenendo in allerta soprattutto le province di Bologna e Ravenna dove alcuni fiumi sono tracimati e altri corsi d’acqua fanno paura. Esondazioni, allagamenti, scuole chiuse e circolazione bloccata. Un bilancio drammatico che conta due morti e cinquemila persone a rischio evacuazione. Nelle campagne sono finiti sott’acqua seminativi, frutteti, vigne con danni ingenti per il settore agricolo, prima colpito dalla siccità, ora dalla troppa repentina pioggia. Un’Italia fragile di cui tardiamo a prenderci cura iniziando dall’adozione di un Piano nazionale di adattamento climatico.
In Spagna il fenomeno opposto. La scorsa settimana in quasi tutto il Paese le temperature oscillavano fra i 30 e i 40 gradi. La peggiore siccità degli ultimi 70 anni, così l’hanno definita gli esperti, sta prosciugando i bacini idrici del Sud, in alcuni casi già sotto il 25% della loro capienza. Un quarto del Paese è in stato di allerta. In Catalogna non piove da 32 mesi, un record angosciante. Senza acqua non c’è agricoltura, non c’è allevamento, non c’è vita.
Due facce della drammatica crisi climatica che stiamo vivendo. Una questione entrata nell’orbita della maggioranza politica in Italia solo per polemizzare e contestare i tentativi europei di invertire la rotta al riscaldamento globale e subito uscita dall’agenda politica di questa destra al Governo, fino al prossimo annunciato disastro.