(Roma, 14 dicembre 2024) – Un altro colpo subdolo che va a ripercuotersi sui Comuni di frontiera, penalizzandoli e levando loro risorse importanti derivanti dai ristorni dei lavoratori frontalieri.

Dopo aver previsto nella legge di Bilancio dell’anno scorso l’assurda tassa sulla salute per i lavoratori frontalieri, al momento e per fortuna ancora in stallo, nella serata di ieri il Governo Meloni, su pressione della Lega, ha presentato un emendamento alla legge di Bilancio che innalza, portando dal 3% al 4%, il rapporto tra frontalieri e popolazione utilizzato come criterio per consentire ai Comuni di frontiera con la Svizzera, di poter accedere alla ripartizione dei fondi del Ministero dell’Economia e delle Finanze, ovvero dei ristorni.

Si tratta di milioni di euro in meno, di tagli per le casse, già magre, dei Comuni di confine, compresi quelli comaschi. A cui si aggiunge la volontà del Governo Meloni di imporre anche come spendere i soldi derivanti dai ristorni, che i nostri Comuni usano generalmente per sistemare le strade e garantire i servizi sociali.

Un’imposizione, quella presentata ieri dal Governo Meloni, calata totalmente dall’alto, senza nessuna consultazione, nessun confronto tra le parti istituzionali, politiche e sociali interessate; un vero e proprio colpo di mano di questa destra contro gli enti di frontiera, che si fa anche beffa di tutto quel lavoro collegiale, di sinergia e collaborazione, iniziato anni fa, che ha portato alla validazione degli accordi, oggi in vigore, tra Italia e Svizzera.

Come Partito Democratico daremo battaglia dentro il Parlamento per evitare questo ulteriore blitz presentato in legge di Bilancio, che alza le tasse e ancora una volta taglia i servizi sul territorio.

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RISTORNI FRONTALIERI: “Blitz del Governo Meloni che taglia risorse ai comuni di confine”
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