(Roma, 23 maggio 2024) – L’accordo Italia-Albania sui migranti, voluto dal Governo Meloni e venduto al Paese come la soluzione di tutti i problemi migratori, è un bluff.

Firmato lo scorso 6 novembre 2023, il Protocollo d’intesa tra Italia e Romania in materia migratoria prevede la costruzione, a nostre spese, di due strutture: una per le procedure di sbarco e di identificazione nel porto di Shengjin, l’altra, su un’area di 77mila mq a Gjadër, dove i migranti staranno in «stato di trattenimento» sul modello Cpr, in attesa di approvazione della domanda di asilo o del provvedimento di espulsione. Sono a carico delle autorità italiane le misure necessarie ad assicurare la permanenza dei migranti all’interno delle aree, impedendone l’uscita sia durante le procedure amministrative sia al loro termine.

Tra costruzione, gestione, sorveglianza, viaggi esterni, noleggio navi e altre spese per le due strutture funzionanti sono stati previsti oltre 653 milioni di euro, che oggi sono già diventati 800 milioni e probabilmente cresceranno ancora. Uno spreco, dunque costato, sino ad oggi, 800milioni di euro, soldi di tutti gli italiani.

Ieri, 22 maggio, una delegazione di deputati del Pd si è recata in Albania dove ha constatato che nel luogo destinato alla costruzione del Cpr non c’è assolutamente nulla, solo ruspe. Matteo Orfini, Matteo Mauri, Simona Bonafè e Enzo Amendola hanno documentato, con il video pubblicato più sotto, che i lavori per la costruzione della seconda struttura, quella più importante, destinata a trattenere i migranti, che avrebbero dovuto terminare lo scorso 20 maggio, sono ancora in alto mare. Di converso il fabbricato nel porto destinato allo sbarco e all’accoglienza delle navi con i migranti è invece stato allestito. Quindi, il centro al porto è pronto, ci sono gli uffici dove si dovrebbero fare i primi accertamenti ai migranti, per poi trasferirli al Cpr, che però è ancora una landa desolata. E’ come aver costruito una portineria senza il palazzo dietro. Completamente inutile.

Già da tempo come PD avevamo denunciato come questo accordo violasse i diritti e fosse inaccettabile sul piano umanitario. Ora i fatti dimostrano che le preoccupazioni di allora sono oggi confermate e, anzi, aggravate dalla mancanza di trasparenza. Di fronte alle immagini che testimoniano e descrivono bene la desolazione del campo visitato ieri in Albania chiediamo al Governo di venire in Parlamento per chiarire quello che alla prova dei fatti è un totale fallimento delle politiche migratorie del Governo Meloni, ma anche un bluff elettorale della destra al Governo che avrebbe voluto inserire il primo migrante nel Cpr in Albania prima delle elezioni europee a mo’ di spot elettorale, sulla pelle dei migranti. Un fallimento che oltretutto costa a tutti noi italiani 800 milioni di euro. Chiediamo che questi fondi siano ritirati e destinati, invece, alla sanità pubblica per potenziare il sistema sanitario nazionale, come previsto dalla proposta di legge PD a prima firma Schlein.

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ACCORDO ITALIA-ALBANIA, MIGRANTI: “Un bluff del Governo Meloni che ci costa 800 milioni”