(Roma, 24 aprile 2024) – Oggi alla Camera siamo stati chiamati a votare un Documento di economia e finanza orale, che è sì scritto sulla carta ma senza numeri, come un compito in bianco. Un Def ricco di impegni fumosi e soluzioni impraticabili: manca un quadro programmatico, il Governo non indica la cornice della prossima Legge di bilancio e non fornisce alcuna cifra.

C’è una sola e vera ragione perché ciò accade: questo Governo vuole comprare tempo e superare la scadenza elettorale delle europee perché non vuole svelare i sacrifici che toccheranno agli italiani. E’ una vera manovra elettorale fatta per ingannare gli italiani fino al 9 giugno.

Che fine hanno fatto le proposte indicate dalla destra agli italiani? Si sono rimangiati tutto, dalle pensioni alle accise, dal rimpatrio dei migranti, all’abolizione delle liste di attesa nella sanità. Non c’è un euro per riconfermare le promesse fatte un anno fa: il taglio delle tasse, l’accorpamento degli scaglioni Irpef, il welfare aziendale, l’azzeramento dei contributi per le lavoratrici diependenti. Tutte misure che hanno una copertura finanziaria temporanea, solo fino a dicembre 2024, poi chissà. Non hanno avuto il coraggio di dire che non ci sarà nessun margine per rafforzare gli interventi a sostegno delle famiglie e delle imprese, 20 miliardi che non sanno dove recuperare. L’unica strada percorribile sarà quella di fare nuovo debito e nuovi tagli, sacrifici e lavoro duro per gli italiani.

Questo Governo presentato come il Governo del fare, è diventato quello del rimandare, dal Pnrr alla riforma delle pensioni. Attraverso escamotage contabili e maquillage, rinviano tutto a dopo le elezioni; una strada che consideriamo sbagliata, viste le condizioni del Paese.

Oggi siamo in presenza di un Def atipico, non soltanto leggero, come lo ha definito la premier Meloni, ma leggerissimo, perché lasciato apposta in bianco; un documento che mostra scarsa lungimiranza e incompetenza; un prezzo alto che dopo il 9 giugno verrà fatto pagare al Paese.

Le pagine bianche del Def sono un silenzio imperdonabile. Per questo il PD ha votato convintamente contro il vuoto Documento di economia e finanza presentato da questo Governo.

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DEF: “Le pagine bianche, senza cifre di questo Def sono un silenzio imperdonabile”