(Roma, 31 ottobre 2023) – In Italia sono 650mila le famiglie (almeno 1,4 milioni di persone) in graduatoria per una casa popolare, i canoni di locazione stanno aumentando del 14,2% ogni due anni, il che significa affitti alle stelle.

Si stima (perché non ci sono dati certi al riguardo né tantomeno un registro delle case) la presenza in Italia di almeno 90mila case vuote, quindi non utilizzate, di proprietà pubblica, 19mila delle quali solo di proprietà di Regione Lombardia.

Il 68% degli studenti italiani vive con i genitori, mentre in Europa la media è del 34%.

L’Italia impiega rispetto al tema dell’abitare, in termini di spesa pubblica, lo 0,5% del Pil. Il notrso Paese ha uno stock di edilizia residenziale pubblica che vale un terzo di quello europeo e investimenti in politiche abitative nove volte meno rispetto alla media europea.

Sono questi alcuni numeri che descrivono bene la condizione emergenziale che il nostro Paese sta vivendo oggi sulla questione dell’abitare. Una realtà che non può essere in alcun modo ignorata: si tratta di numeri a cui corrispondono condizioni di “vita vera” delle persone.

Con la destra oggi al governo, purtroppo, si sono fatti passi indietro rispetto a quanto fatto in anni passati: sono stati azzerati il fondo sostegno affitti e quello sulla morosità incolpevole, sono stati tagliati 250milioni al comparto degli enti locali.

Il Partito Democratico ha presentato la scorsa settimana a Mestre un nuovo Piano nazionale per il diritto alla casa nel quale vengono indicate una serie di proposte concrete per contrastare l’emergenza abitativa nel nostro Paese. 15 sono i pilatri essenziali attraverso i quali si articola la nostra idea di Piano nazionale, a partire dal riaffermare la centralità delle risorse e delle istituzioni pubbliche nella definizione delle strategia sulla casa che si traduce in nuove regole e leggi, come quella sull’Edilizia residenziale pubblica e sociale, responsabilità, risorse e investimenti con anche la creazione del Ministero dell’Abitare.

Un Piano che prevede il rilancio del Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare (PINQuA), l’assegnazione gratuita ai Comuni degli immobili pubblici inutilizzati e l’utilizzo di quelli confiscati alle mafie, un grande progetto per garantire il diritto allo studio con costruzioni di alloggi e lasciandoci alle spalle l’assurdità degli idonei non beneficiari. E ancora: una legge quadro sull’edilizia residenziale pubblica e sociale e politiche nazionali per i diritti delle persone con disabilità e per le persone senza dimora.

Con queste proposte il PD rimette al centro dell’attenzione la questione abitativa, un tema cruciale nelle politiche sociali, che ha a che fare con i drammatici dati sulla povertà.

Qui per approfondire nel dettaglio le proposte del Piano abitare del PD

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CASA, ABITARE: “PD presenta il nuovo Piano nazionale per il diritto alla casa”