(Roma, 27 luglio 2023) – Non esiste nessun dibattito nella comunità scientifica sull’esistenza o meno dei cambiamenti climatici, così come non ci sono dubbi sulla natura antropica della loro causa, dettata da un modello di sviluppo che ha prodotto un impatto non più sostenibile per l’ambiente.
Sostenere ancora oggi che c’è un dibattito nella comunità scientifica o come ha detto il Presidente del Senato ‘non so se il cambiamento climatico sia temporaneo o no‘, se sia ‘solo una parentesi’ e ancora “la scienza deve cercare di darci risposte univoche”, significa tradire una mentalità negazionista purtroppo presente e viva nella maggioranza e in questo Governo.
La scienza è chiarissima, è la politica che non lo è.
In questi mesi il Governo Meloni ha adottato tutta una serie di scelte che anziché accelerare la lotta al cambiamento climatico, la frenano. A livello europeo la destra si è opposta a tutte le decisioni avanzate per attuare gli obiettivi del Green deal pregiudicando in questo modo la possibilità per il nostro Paese di poter utilizzare le risorse, gli incentivi, i finanziamenti in esso contenuti per aiutare, supportare e accompagnare le nostre imprese, i cittadini verso la transizione ecologica. Anziché rivendicare spazi e misure utili alle nostre imprese l’Italia, il Governo Meloni tutte le volte che va in Europa si limita solo a posticipare, a spingere più in là i termini per il raggiungimento degli obiettivi, a fare asse con i Paesi negazionisti sul clima. Questo significa non solo non aver capito il contesto climatico preoccupante in cui troviamo ma vuol dire anche non aver capito che l’impatto della crisi climatica produce un danno elevatissimo in termini economici e di sicurezza per le persone e le comunità.
Basta guardare quanto è accaduto qualche settimana fa in Emilia Romagna o quello che succede oggi con un’Italia divisa in due, un nord flagellato dal maltempo e un sud dal caldo estremo, con ben sei Regioni stravolte dagli effetti climatici – Lombardia, Veneto, Piemonte, Friuli Venezia-Giulia, Sicilia ed Emilia Romagna – che chiederanno, alcune lo hanno già fatto, lo stato d’emergenza nazionale.
Se non è crisi climatica questa.
Qui l’intervento al programma “Omnibus” su La7