Concept of EU industry development

(Roma, 19 aprile 2023) – L’importante voto favorevole del Parlamento UE sulla riforma dell’ETS, il sistema europeo di scambio di quote di emissione di gas a effetto serra, così come quello sull’introduzione della carbon tax europea e il fondo sociale per il clima dal 2026, rappresentano la vera messa a terra del pacchettoFit for 55”.

Allargare il campo di applicazione dell’ETS con l’inclusione del settore marittimo, e sancire ancora una volta che il principio “chi inquina paga” garantisce all’Europa sviluppo tecnologico, tutela dell’ambiente, lavoro e protegge l’industria europea. Applicare poi il nuovo ETS II ai trasporti su strada, al riscaldamento domestico degli edifici permette nuovi passi avanti verso la decarbonizzazione. E con la “Carbon tax” si combatte la concorrenza sleale e la delocalizzazione, evitando così la produzione in paesi extra-europei con standard ambientali inferiori.

Accanto a questi obiettivi è però altrettanto chiaro che, anche dal punto di vista sociale, sarà necessario fornire strumenti di sostegno adeguati a imprese e cittadini perché al traguardo della neutralità carbonica devono arrivare tutti. Per questo dal 2026 sarà attivo il Fondo sociale per il clima con oltre 86 miliardi di euro, finanziato dai ricavi della messa all’asta delle quote dell’ETS II fino a un importo di 65 miliardi e con un ulteriore 25% coperto da risorse nazionali.

Con il voto di ieri l’obiettivo delle emissioni zero al 2050 è davvero più vicino.

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AMBIENTE-UE: “Bene la riforma su Ets. Carbon tax per difendere l’industria da delocalizzazioni”
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