(Roma, 27 dicembre 2022) – La legge di bilancio del Governo Meloni non prevede risorse volte ad affrontare il tema della cas, del disagio abitativo, una questione purtroppo crescente nel nostro Pasese, resa ancora più grave sia dall’onda lunga della pandemia sia dalla situazione di crisi economica che stiamo attraversando.

Per la prima volta, dopo molti anni, infatti, questo Governo non rifinanzia in alcun modo due strumenti fondamentali riguardanti la casa: il Fondo sostegno affitti, finanziato dai Governi precedenti con 160 milioni nel biennio 2020 e 2021 e con 100 milioni nell’anno 2022 e il Fondo morosità incolpevole. Si tratta cioè di interventi messi a disposizione dei Comuni per fronteggiare le situazioni di maggiore criticità sociale verso chi non riesce a pagare l’affitto. Una risposta a beneficio degli inquilini ma anche dei piccoli proprietari che, in assenza di entrate dai loro immobili locati, rischiano conseguenze negative.

Come Partito Democratico abbiamo presentato un ordine del giorno, la cui riformulazione della Sottosegretaria mi ha lasciato abbastanza stupita. Con il nostro odg abbiamo infatti, semplicemente chiesto al Governo di porre rimedio ad una dimenticanza, ad una sottovalutazione del tema.

Lo abbiamo fatto forti delle richieste anche degli Enti locali perché questa misura – il rifinanziamento di questi fondi – è un impegno preciso in tema di edilizia residenziale pubblica, cioè di potenziamento della risposta abitativa per le fasce sociali più fragili, più in difficoltà. Sono 600.000 le richieste ancora inevase di accesso all’edilizia residenziale pubblica o di soggetti che sono titolari di questo diritto.

Ma lo abbiamo presentato per rispondere ad una necessità primaria del nostro Paese, un bisogno che merita un impegno adeguato da parte del Governo. Per questo, non abbiamo accettato la riformulazione del nostro odg proposta dalla Sottosegretaria. Una riformulazione che prevede sì di stanziare risorse ai fondi per il sostegno degli affitti e della morosità incolpevole e per l’edilizia residenziale pubblica ma subordinandole, com’è indicato nella proposta di riformulazione governativa, ad una compatibilità con le esigenze di finanza pubblica.

In questa legge di bilancio il Governo ha scelto di finanziare alcune cose, come gli 800 milioni per le società di calcio di serie A, e di definanziarne altre; di rinunciare alle entrate della lotta all’evasione fiscale. Questo Governo ha scelto di non finanziare strumenti fondamentali come quelli che garantiscono l’accesso e il diritto alla casa alle persone più in difficoltà. Quali sono le motivazioni di compatibilità con la finanza pubblica che lo inducono a non dare risposte ai cittadini su un bisogno urgente e fondamentale com’è quello della casa e a darne invece altre su esigenze che di fondamentale e di prioritario non hanno nulla?

Per questo, nella dichiarazione di voto del 24 dicembre scorso alla Camera che potete rivedere qui sotto, ho chiesto, invano, al Governo di riconsiderare il parere sul nostro odg, di assumersi un impegno importante nei confronti del Parlamento sul rifinanziamento delle misure riguardanti la casa e di dare una risposta ai Comuni e agli Enti locali, i quali non possono essere lasciati soli, con le armi spuntate a rispondere a situazioni abitative che rischiano veramente di creare condizioni di crisi sociale nei territori.

Una richiesta importante, caduta nel vuoto governativo: con 138 voti favorevoli e 203 contrari la Camera respinge.

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LEGGE DI BILANCIO: “Nessun aiuto per casa e disagio abitativo da questo Governo”
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