(Roma, 03 agosto 2022) – Oggi la destra, insieme ad Italia Viva, ha cercato un’assurda forzatura, per fortuna bocciata dall’Aula, presentando un ordine del giorno al decreto-legge Infrastrutture, che impegnava il Governo a rivedere la decisione sulla realizzazione dello studio di fattibilità per la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina.
Un ordine del giorno che avrebbe riportato indietro le lancette al 2001, riproponendo addirittura il vecchio progetto del ponte a campata unica del governo Berlusconi, progetto anacronistico e già bocciato per problemi di stabilità legati alla sismicità della zona e ad altri problemi ambientali.
In questi anni prima la ministra De Micheli e poi il ministro Giovannini hanno affrontato con serietà il tema dei collegamenti funzionali con la Sicilia. Quello che invece la destra ha cercato di fare oggi è prendere in giro gli italiani, per almeno 3 motivi:
1. Perchè la posizione del Governo Draghi è stata quella di affidare uno studio di fattibilità sulla realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina a RFI la cui scadenza è prevista per agosto 2023. Un lavoro quindi condiviso che invece oggi alcune forze di maggioranza disconoscono e vorrebbero cancellare.
2. Perchè si racconta agli italiani una cosa che non accadrà mai, che non si può realizzare: perché un Governo in carica per gli affari correnti non può in alcun modo rivedere la decisione assunta sullo studio di fattibilità del ponte sullo Stretto.
3. Perchè la destra chiede di “riesumare” un vecchio progetto irrealizzabile dal punto di vista economico e sul quale non c’è nemmeno la valutazione di impatto ambietale.
Come Partito Democratico siamo convinti della necessità di investire in infrastrutture necessarie nel Mezzogiorno, realizzando opere utile e sostenibili.
La destra, invece, sta purtroppo raccontando agli italiani solo bugie e falsità; si sta assumendo una responsabilità gravissima nei confronti dei cittadini siciliani e italiani.
E la certezza purtroppo è che continuerà a farlo su tutti i temi, fino al 25 settembre, perché propaganda e bugie sono l’unica cosa che sanno raccontare agli italiani.
Qui sotto, per chi lo volesse rivedere, il video del mio intervento in Aula di oggi.