Il 19 luglio del 1992, 57 giorni dopo l’uccisione dell’amico e collega Giovanni Falcone, la strage mafiosa di via D’Amelio strappa la vita il magistrato Paolo Borsellino insieme con gli agenti della scorta, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Eddie Walter Cosina e Claudio Traina.

Sono passati 30 anni da quelle stragi; 30 anni senza Falcone e Borsellino, due uomini di giustizia mai rassegnati, che pagarono con la vita, così come molti altri, la propria rettitudine di uomini e donne delle Istituzioni.

Il 23 maggio e il 19 luglio sono due date indelebili della storia d’Italia, dolorose ricorrenze che hanno segnato la coscienza collettiva del nostro Paese nella lotta contro le mafie e la mentalità mafiose. A distanza di 30 anni è necessario che lo Stato continui a cercare la verità e rinnovi l’impegno delle istituzioni, al fianco dei cittadini, per contrastare le mafie.

Mafia e ‘ndrangheta, magari sotto forme diverse ma non meno pericolose, continuano a minare la nostra democrazia: è quello che vediamo purtroppo anche nel nostro territorio. Mai voltare la testa dall’altra parte, mai abbassare la guardia; questo è il modo in cui possiamo davvero onorare la memoria e il sacrificio di Paolo Borsellino e delle altre vittime di mafia.

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19 LUGLIO 1992, 30 ANNI DALLA STRAGE MAFIOSA DI VIA D’AMELIO, COSTATA LA VITA A BORSELLINO E AGLI AGENTI DELLA SCORTA
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