(Roma, 16 febbraio 2022) – Da qualche tempo Como risulta essere la provincia lombarda in cui i costi del carburante sono più alti e nella quale si registra un forte squilibrio territoriale dei prezzi al suo interno e soprattutto in rapporto alla vicina Svizzera.
La marcata differenza dei prezzi dei carburanti tra Italia e Svizzera ha determinato la ripresa del fenomeno del ‘pendolarismo del pieno’ che la presenza della carta sconto, purtroppo di recente sospesa da Regione Lombardia, aveva mitigato se non annullato. La convenienza degli automobilisti comaschi a rifornirsi oltre confine sta producendo conseguenze sia come minori entrate, in termini di accise e di Iva, per lo Stato italiano, che di mancati guadagni per i distributori italiani, effetti negativi a tutto vantaggio della Svizzera.
Per questo ho presentato un’interrogazione ai ministri dello Sviluppo Economico, dell’Economia e degli Esteri per chiedere loro, per quanto di competenza, di intervenire per affrontare il problema della concorrenza, ormai insostenibili, dei prezzi del carburante tra Italia e Svizzera al fine di rendere competitive le stazioni comasche di frontiera più vicine al confine elvetico, evitando così perdite per il nostro Paese e limitando lo squilibrio dei prezzi interni alla provincia di Como.
Ho inoltre chiesto ai ministri se non ritengano necessario intervenire anche per correggere i criteri di monitoraggio e rilevazione del differenziale dei prezzi dei carburanti per l’applicazione della carta nelle zone di confine con la Svizzera, rendendo tale meccanismo più preciso e rispondente alla realtà.