(Milano, 17 gennaio 2022) – I rappresentanti lombardi dei pendolari Trenord scrivono al presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana per denunciare lo stato del (dis)servizio ferroviario, passato dalle 2.347 corse giornaliere del 2018, alle meno di 1.800 corse attuali, “senza contare la riduzione della lunghezza del percorso di molte altre”.
I comitati si lamentano anche delle cancellazioni, che secondo i dati in loro possesso negli scorsi giorni hanno raggiunto picchi del 25%, e chiedono a gran voce le dimissioni dell’assessore ai Trasporti competente, Claudia Terzi.
“Il trasporto pubblico lombardo e in particolare quello su ferro, di cui la programmazione e funzionamento ricadono nella piena competenza e responsabilità dell’esecutivo regionale” – fanno sapere i comitati “sta conoscendo uno dei suoi più cupi periodi, degradando continuativamente ed in maniera ormai non più sostenibile” e “anche se la presente pandemia costituisce un ulteriore motivo di peggioramento, non ne costituisce affatto la causa esclusiva e nemmeno la principale”.
Ma i problemi non si limitano alla parte ferroviaria. “Anche nella gomma, ugualmente di competenza regionale ma demandata alle province e comuni capoluogo tramite le agenzie del Tpl, c’è una situazione diffusa di difficoltà che richiede un impegno specifico sul quale l’assessorato è stato assente”, fanno sapere i rappresentanti dei pendolari..
E’ fondamentale in Lombardia, e in generale in tutto il Paese, puntare su uno sviluppo infrastrutturale orientato ad una mobilità sostenibile che potenzi, migliori e implementi i collegamenti del sistema urbano, in primis della rete ferroviaria lombarda, in mododa garantire spostamenti pubblici efficienti e sicuri, in grado di diminuire l’impatto ambientale e di ridurre le disuguaglianze territoriali tra centro e periferia aumentandone la coesione territoriale. Da questo punto di vista il Pnrr rappresenta un’opportunità che Regione Lombardia non deve lasciarsi sfuggire.