(Como, 16 gennaio 2022) – Nel 2009 Regione Lombardia aveva chiesto lo stralcio del secondo lotto della tangenziale di Como dal progetto di Pedemontana in quanto troppo costoso (859 milioni di euro) prescrivendo, per contro, lo studio di una soluzione alternativa efficace dal punto di vista infrastrutturale e meno costosa.
Da allora sono passati più di 12 anni. Oggi si parla di ritornare indietro, ripartendo dall’inizio, con un nuovo tracciato ancora da condividere con i Comuni.
Sarà fondamentale un vero confronto con il territorio, visto che si parte praticamente da zero dopo il disimpegno totale di Pedemontana a guida leghista sul completamento del secondo lotto della tangenziale. Ho avuto modo di verificare che al Ministero delle Infrastrutture non è pervenuta nessuna proposta concreta da Regione Lombardia, quindi è difficile che si possa registrare una “chiusura”, da parte del ministero, a qualcosa che semplicemente non esiste.
Adesso veniamo a sapere che l’interlocuzione è stata avviata direttamente con Anas; benissimo, ma se come dicono i rappresentanti leghisti in Regione, il nodo è quello delle risorse, dovrebbero anche sapere che la copertura economica delle opere passa sempre dal finanziamento del contratto di programma Anas, tramite risorse statali, a meno che la Regione intenda mettere tutti i 670 milioni.
Qui sotto il mio commento al quotidiano ‘la Provincia di Como‘.