(Roma, 28 settembre 2021) – Cinque incidenti sul lavoro, cinque morti nella sola giornata di oggi, 28 settembre.

Una strage silenziosa cominciata questa mattina nel seminterrato del campus ricerca dell’ospedale Humanitas di Rozzano, nel milanese, dove Emanuele Zanin, bresciano di 46 anni, e Jagdeep Singh, indiano di 42, operai specializzati in trasporti criogenici stavano rifornendo il serbatoio di azoto dalla loro autocisterna. Li hanno ritrovati a terra privi di vita, forse investiti da una perdita di azoto.

Un altro incidente mortale è accaduto a Nichelino, nell’hinterland torinese. Qui il titolare di un’officina, Leonardo Perna di 72 anni, è caduto da una struttura alta due metri battendo violentemente la testa.

Un’altra caduta fatale anche a Loreggia, in provincia di Padova, per Valerio Bottero, un imbianchino di 52 anni che si è schiantato dall’impalcatura di cinque metri mentre stava rifacendo la facciata di un’azienda.

Aveva finito le operazioni di carico e scarico della merce a Capaci Giuseppe Costantino, 52 anni. E’ andato nella parte posteriore del Tir per alcune verifiche. Ma il mezzo si è messo in movimento e lo ha travolto uccidendolo.

E sempre questa mattina la tragica notizia della morte cerebrale di Saverio Guerra, operaio di 46 anni residente a Nova Milanese rimasto schiacciato una decina di giorni fa da un’imballatrice di un’impresa che produce copri-ventole di motori elettrici a Inverigo, in provincia di Como.

Una scia di sangue che scorre silenziosa, che impregna di morte il lavoro; un’emorragia che deve essere fermata.

Le decisioni assunte proprio ieri durante il vertice tra tra Governo e Sindacati, che ha fatto dell’emergenza delle morti sul lavoro uno dei punti di discussione, vanno in questa direzione: definizione del piano sicurezza sui posti di lavoro, l’istituzione di una banca dati unica per gli infortuni, la responsabilizzazione delle Regioni per il potenziamento delle Asl, sanzioni più tempestive per chi viola le norme.

E’ fondamentale mettere in campo tutti gli strumenti materiali e culturali per fermare questa piaga, per evitare che il prossimo domani sia come oggi.

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MORTI SUL LAVORO: “Cinque morti sul lavoro nella sola giornata di oggi. Una scia di sangue silenzione, emorragia che deve essere fermata”
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