(Roma, 28 settembre 2021) – Esprimo solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici della Ca’ d’Industria di Como che nei giorni scorsi hanno dimostrato, con azioni di volantinaggio, scioperando in corteo per le vie di Como e altre forme di protesta, tutta la loro preoccupazione per la decisione assunta unilateralmente dal Cda della Fondazione di applicare ai nuovi lavoratori in ingresso, a partire dal 1 di ottobre prossimo, il contratto Uneba.
Una mobilitazione che ha voluto aprirsi alla città per “condividere” il “rammarico” e la “delusione” provati per la scelta presa dai vertici di Ca’ d’Industria dopo i tanti sacrifici e sforzi fatti da dipendenti e operatori della Rsa durante i mesi duri e terribili passati in prima linea a lottare e a difendersi dal virus pandemico del Covid19.
Auspico si possa ancora intervenire per cercare una soluzione che insieme sappia preservare le condizioni di lavoro degli operatori, evitando di creare storture derivanti dall’abbassamento o addirittura dal peggioramento delle tutele dei lavoratori; migliorare la qualità del servizio di cura e di assistenza rivolto alle persone anziane e più fragili, una fascia di popolazione destinata, lo confermano tutti gli studi demografici, ad aumentare significativamente nei prossimi anni, con effetti importanti che andranno ad incidere sulla sostenibilità del sistema di welfare e di protezione sociale del nostro Paese nei prossimi anni; valorizzare le risorse, l’importante patrimonio sociale e sanitario di cui la città di Como dispone attraverso lo sviluppo di sinergie e la capacità di fare sistema tra i vari attori istituzionali, Comune di Como in primis, interessati da questa sfida sociale fondamentale per dare sviluppo concreto ad una progettualità sociale e sanitaria in prospettiva di un futuro sempre più prossimo.