(Roma, 14 luglio 2021) – In questi ultimi anni il tema del consumo di suolo è risultato sempre più assumere, a causa dei devastanti cambiamenti climatici, della crisi ambientale in atto, dei dirompenti effetti pandemici causati dal Covid-19, non solo una maggiore centralità scientifica ma anche e soprattutto, una notevole importanza ambientale, sociale e politica.

Nonostante questo però, in Italia la proposta di legge che contrasta il consumo di suolo è per l’ennesima volta arenata in Senato. Questo impedisce di definire in maniera omogenea una regolamentazione nazionale che possa contenere il consumo di una risorsa, come il suolo, che va invece preservata. Perché in Italia non si riescono a creare le condizioni politiche per dare un impulso all’approvazione di questa legge? Perché è così difficile passare dalle parole, dai principi ai fatti?

A queste domande ho cercato di dare risposta all’interno del dibattito nato dalla presentazione dell’edizione 2021 del “Rapporto sul consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici”, realizzato dall’Ispra e presentato oggi in diretta streaming.

Qui sotto il video del mio intervento.

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ISPRA, INTERVENTO ALLA PRESENTAZIONE RAPPORTO 2021 SUL CONSUMO DI SUOLO IN ITALIA.
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