(Roma, 14 luglio 2021) – “Nel 2020 la Lombardia è la regione che ha registrato il più alto consumo di suolo con 750 ettari in più rispetto al 2019, seguita da Veneto (+ 682 ettari), Puglia (+ 493), Piemonte (+ 439) e Lazio (+ 431)”. Questi i dati perentori che emergono dall’edizione 2021 del Rapporto ‘Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici‘, realizzato dall’Ispra e presentato oggi in diretta streaming.
La situazione non è migliore nelle aree a rsichio idraulico e sismico. Secondo il report dell’Ispra “il confronto tra i dati 2019 e 2020 mostra che 767 ettari del consumo di suolo annuale si sono concentrati all’interno delle aree a pericolosità idraulica media e 285 in quelle a pericolosità da frana, di cui 20 ettari in aree a pericolosità molto elevata (P4) e 62 a pericolosità elevata. Le percentuali si confermano alte anche nei territori a rischio sismico alto dove il 7% del suolo risulta ormai cementificato”.
La cementificazione dei centri urbani e l’occupazione di suolo, come sottolinea l’indagine, influenza anche l’incremento delle temperature presente nelle nostre città. “A livello nazionale superano i 2300 gli ettari consumati all’interno delle città e nelle aree produttive (il 46% del totale) negli ultimi 12 mesi. Per questo le nostre città sono sempre più calde, con temperature estive, già più alte di 2 gradi, che possono arrivare anche a 6 gradi in più rispetto alle aree limitrofe non urbanizzate”.
Un ruolo particolare è poi determinato dalla logistica. “E con la logistica – conclude lo studio Ispra – l’Italia perde ancora più terreno. Invece di rigenerare e riqualificare spazi già edificati, sono stati consumati in sette anni 700 ettari di suolo agricolo e il trend è in crescita. In Veneto le maggiori trasformazioni (181 ettari dal 2012 al 2019, di cui il 95% negli ultimi 3 anni) dovute alla logistica, seguito da Lombardia (131 ettari) ed Emilia-Romagna (119)”.
LA PANDEMIA NON FERMA IL CONSUMO DI SUOLO A ROMA E NELL’AREA METROPOLITANA DI MILANO
Il Covid-19 non ha fermato il consumo di suolo di Roma e della Città Metropolitana di Milano. Tra il 2006 e il 2020 nell’Area Metropolitana di Milano sono stati consumati 2.153,2 ettari di territorio, mentre nell’area del Comune di Roma, il consumo di suolo ha riguardato 2.023,66 ettari. Nel dettaglio sono oltre 123 gli ettari consumati nella Capitale tra il 2019 e il 2020, mentre nell’area metropolitana di Milano, nello stesso periodo, sono stati impermeabilizzati 93,54 ettari di suolo.
Guardando i dati emerge inoltre come la gran parte del consumo di suolo degli ultimi 15 anni si concentri, nel caso della Città Metropolitana di Roma, all’interno dei limiti del comune centrale (quasi la metà, con una tendenza alla crescita negli ultimi anni), mentre la situazione opposta si verifica a Milano, dove il 90% del consumo dello stesso periodo avviene nei comuni di cintura e non nel comune capoluogo che negli ultimi due anni ha un consumo di suolo bassissimo, con un’evidente tendenza alla riduzione.
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