(Roma, 10 giugno 2021) – Era il 10 giugno di quarant’anni fa quando Alfredino Rampi, un bambino di appena 6 anni, scivolò inghiottito in un pozzo artesiano a Vermicino, a Frascati.

Furono giorni passati tra la speranza di riuscire a salvarlo e la tristezza infinita del fallimento dei soccorsi. Una sofferenza che si è sedimentata nella memoria nazionale: l’Italia intera visse in diretta quel dramma nazionale testimoniato anche dalla presenza istituzionale dell’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini.

L’epilogo tragico della vicenda evidenziò gli innumerevoli limiti del sistema dei soccorsi e generò un diffuso desiderio di riscatto, di cui si fece portavoce proprio lo stesso Presidente Pertini che incaricò l’onorevole Giuseppe Zamberletti, quale Alto commissario, di predisporre la costituzione del Dipartimento della Protezione Civile.

Poche settimane dopo la morte di Alfredino molti cittadini raccolsero l’appello della mamma, Franca Rampi, a mobilitarsi affinché venissero evitati eventi tragici come quello toccato a suo figlio. Venne così fondato il Centro Alfredo Rampi, un’associazione il cui obiettivo principale fu quello di promuovere l’educazione alla protezione dai rischi ambientali e la creazione di un’organizzazione competente ed efficace dei soccorsi in Italia. Furono tra i primi a parlare di psicologia dell’emergenza in Italia, vent’anni fa.“

Il nostro grande risultato – dice oggi la presidente del Centro, Rita Di Iorio – è stato quello di aver smosso le cose, di aver dato un volto più importante e professionale al volontariato. Siamo partiti nel 1982 con l’educazione ai rischi ambientali e con il primo campeggio di Protezione civile per i ragazzi, per passare poi a promuovere la cultura della formazione e della sicurezza, al miglioramento del soccorso, sia logistico che psicologico. Non dimentichiamo che all’inizio abbiamo lavorato, in particolare Franca Rampi, con l’onorevole Zamberletti per promuovere la legge di Protezione civile nazionale, che abbiamo dal 1992. E’ un fiore all’occhiello per l’Italia, un importante punto di riferimento.”

Oggi ricordiamo l’anniversario della morte di Alfredino Rampi prendendo a prestito, come farà domenica il Centro nell’evento dedicato, le parole di Eugenio Montale nella poesia “Maestrale”, in cui viene descritta la calma e la ripresa dopo una tempesta: `Sotto l’azzurro fitto del cielo qualche uccello di mare se ne va; ne´ sosta mai: perché tutte le immagini portano scritto: «più in là!».

Andare «Più in là», oltre la morte, oltre la resa, oltre la caduta nel pozzo della disperazione, senza dimenticare.

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ALFREDINO, A 40 DALLA TRAGEDIA CHE SCOSSE L’ITALIA INTERA
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