(Roma, 25 maggio 2021) – L’Africa è il continente più vicino all’Italia e spesso se ne parla – a torto – solamente per le sue tante questioni aperte e non per le sue altrettanto grandi opportunità.
È infatti la terra più giovane e dinamica del mondo: in molti Stati africani la metà della popolazione non ha ancora raggiunto i 25 anni e secondo l’ultimo rapporto sulla popolazione mondiale dell’ONU, entro il 2050, il trend demografico dei 28 paesi del continente africano raddoppierà.
Ecco perché investire nello sviluppo umano, economico e ambientale dell’Africa è fondamentale. In special modo nella cooperazione in ambito ecologico e culturale, così come sul diritto all’acqua universale, sulla cooperazione culturale ed educativa, sulla crescita sostenibile delle nuove realtà urbane. Ambiti in cui il nostro Paese grazie al suo tessuto produttivo, al valore delle sue università e delle filiere culturali, al suo know-how può fare la differenza anche grazie ad un approccio collaborativo unico con le tante realtà africane.
Scommettere sul Mediterraneo e sull’Africa aumenta anche la nostra sicurezza e serve inoltre a fronteggiare il fenomeno delle migrazioni. I migranti ambientali, secondo le Nazioni Unite, entro il 2050 costituiranno circa 200 milioni di rifugiati e nel 2060, nella sola Africa, ci saranno circa 50 milioni di profughi climatici. Questo dimostra che non c’è più tempo da perdere.