Foto, ‘Diogene – la Provincia di Como’

(Como, 19 maggio 2021) – Dopo più di un anno, in maniera graduale, nel rispetto delle regole di accesso prescritte dall’ordinanza firmata l’8 maggio scorso dal ministro della Salute, Roberto Speranza (certificato di negativizzazione dal Covid, tampone negativo 48 ore prima della visita o certificato di vaccinazione con doppia dose), le Rsa in tutta Italia stanno lentamente riaprendo alle visite in sicurezza di familiari e parenti.

Alcune case di riposo hanno già dato il via libera agli ingressi, altre si stanno organizzando.Un passaggio delicato, dopo mesi di lontananza fisica, di isolamento interrotti, dove possibile, da una sottile barriera di plastica di cui sono fatte le “stanze degli abbracci”.

Non la toccavo da oltre un anno”. “Ho portato le rose per la mamma e lei mi ha detto: ‘Ce l’hai fatta allora, che bello me l’avevi promesso’”.

L’affetto, la gioia del rivedersi di persona, il tenersi la mano, l’abbracciarsi, il primo bacio vero dato dopo tanto tempo: gesti fisici che mancavano al seguito delle parole. Gli scatti di attimi di affetto pubblicati sui social o apparsi in questi giorni sui quotidiani, sono commoventi, raccontano tenerezza e voglia di ritrovarsi dopo mesi cupi passati a difenderci dall’attacco repentino di un virus che si è abbattuto senza tregua sui più fragili, sugli anziani, sugli ospiti delle case di riposo. E il pensiero va a chi non ce l’ha fatta, agli affetti morti soli anche nelle Rsa.

Le riaperture di questi giorni e dei prossimi, però, sono un segnale di speranza, la luce che in fondo al tunnel si vede già, anche se la battaglia contro il Covid-19 non è finita. È ancora necessario mantenere la massima attenzione e rispettare le regole e i protocolli previsti. Oggi però è il momento della commozione e della gioia racchiusa in uno sguardo, in una fragile carezza.

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RSA, COVID19: “Il calore di una carezza che emoziona”
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