(Roma, 21 aprile 2021) – Il Covid-19 è la seconda causa di morte dopo i tumori. È quanto si legge nel report dell’Istituto Nazionale di Statistica – ISTAT che oggi ha presentato un’analisi della mortalità, per causa e luogo del decesso, legata alla prima ondata della pandemia da coronavirus, in relazione al periodo marzo-aprile 2020.

Tra i dati significativi indicati dall’Istituto di ricerca statistica c’è purtroppo anche quello relativo ai femminicidi.

Durante il primo lockdown si è avuta una riduzione degli omicidi e delle aggressioni mentre si è registrato un aumento dei femminicidi che passano da 12 a 14.

Il fenomeno – si legge nel report – ha una specifica connotazione di genere: quelli che vedono come vittime le donne si consumano prevalentemente all’interno delle mura domestiche, mentre gli uomini sono più spesso vittime di autori sconosciuti. L’obbligo di permanenza nelle abitazioni a marzo e aprile 2020 sembra avere prodotto un effetto negativo, anche se esiguo nei numeri, sul fenomeno a carico delle donne, diversamente da quel che è accaduto per quasi tutte le altre cause esterne.

Purtroppo l’Istat ha certificato quello che fortemente temevamo: i mesi di coabitazione forzata nelle case hanno allungato ancora di più la pagina nera dei femminicidi. Un dato devastante che allarga la ferita inferta alla nostra società, ma che deve spingerci con ancora più forza ad agire per combattere contro questi comportamenti violenti.

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FEMMINICIDI: “14 donne decedute durante il lockdown tra marzo e aprile del 2020”
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