(Roma, 8 aprile 2021) – Impegni istituzionali alla Camera dei Deputati non mi hanno permesso di essere presente fisicamente al presidio organizzato nella tarda mattinata di oggi alla Henkel di Lomazzo, accanto ai lavoratori e ai sindacati in questa dura battaglia sociale, per il lavoro. A loro e alle rispettive famiglie vorrei in ogni caso riconfermare tutta la mia solidarietà e il mio sostegno politico per cercare di trovare una soluzione che scongiuri la chiusura dello stabilimento di Lomazzo. Un sito produttivo, che, è bene ricordarlo, risulta essere, ad oggi competitivo ed efficiente, che produce utili e quindi assolutamente non in crisi, come peraltro certificano anche i dati messi a bilancio dai vertici della stessa Henkel.
A quasi due mesi dall’inaspettata e fulminea comunicazione di chiusura della produzione di Lomazzo da parte della casa madre tedesca, la preoccupazione per le prospettive di questa importante fabbrica che ha fatto e segnato la storia di questo territorio e, soprattutto, per le sorti dei lavoratori, dipendenti diretti ed esterni che qui ci lavorano, è massima.
Una preoccupazione che si fa irritazione di fronte al muro di silenzio e di intransigenza, che rasenta lo sgarbo istituzionale, costruito da un’azienda che si vanta, fintamente e solo a parole, di incarnare i valori della sostenibilità e della responsabilità sociale, mentre nei fatti non ha nessuno scrupolo a mettere l’etica d’impresa sotto i piedi insieme alle vite dei suoi 160 lavoratori.