(Roma, 30 marzo 2021) – Con questa novità, ogni famiglia riceverà fino a 250 euro al mese per ogni figlio a carico, dal settimo mese di gravidanza fino ai 18 anni e può arrivare fino al 21esimo anno di età, con maggiorazioni in caso di bambini disabili.

Una misura universale, progressiva e giusta, che includerà anche partite Iva e incapienti. E che ci consentirà di contrastare la povertà minorile, di sostenere la natalità e di aiutare concretamente tutte le famiglie, soprattutto quelle più in difficoltà.

COME FUNZIONA

L’assegno unico e universale mensile per i figli a carico riordina le misure a sostegno delle famiglie con figli a carico fino a 21 anni di età concentrando in un’unica soluzione i vari aiuti già esistenti per le famiglie come assegni, bonus e detrazioni. Avrà un valore massimo di 250 euro calcolati in base all’Isee, tenendo conto dell’età dei figli a carico. La misura partirà dal 1° luglio 2021.

La famiglia beneficiaria potrà scegliere se ricevere direttamente l’assegno mensile oppure ottenere un credito d’imposta. L’assegno unico è rivolto a tutti i cittadini italiani, a quelli dell’Unione europea e agli extracomunitari con permesso di soggiorno di lungo periodo, di lavoro o di ricerca, residenti in Italia da almeno due anni anche non continuativi e, ovviamente, con figli a carico (dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni di età).

A beneficiare dell’assegno unico sono i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, gli autonomi, i liberi professionisti e i disoccupati. L’assegno è riconosciuto ad entrambi i genitori, tra i quali viene ripartito in egual misura.

Per la fascia 18-21 l’assegno è ridotto rispetto a quello rivolto ai figli minorenni ed è vincolato ad alcune condizioni: il figlio maggiorenne deve essere iscritto all’università o a un corso di formazione scolastica o professionale. Ha diritto all’assegno anche il figlio over 18 e under 21 che sta svolgendo il servizio civile universale, un tirocinio o un’attività lavorativa limitata che assicuri un reddito molto basso. Rientrano nella categoria anche i ragazzi under 21 disoccupati e in cerca di lavoro.

L’assegno unico sarà maggiorato per ciascun figlio con disabilità fino a 21 anni fi età per un’aliquota compresa tra il 30% e il 50%, graduata secondo la classificazione della disabilità. L’assegno è riconosciuto anche ai figli disabili con età superiore ai 21 anni senza però alcuna maggiorazione.

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L’ASSEGNO UNICO UNIVERSALE E’ LEGGE: “Una misura universale, progressiva e giusta”